“Tiro fuori il libro da sotto il cuscino e mi metto a leggerlo adagio dall’inizio. Rileggo alcune volte la prima riga: ’Alla fine probabilmente non sarò nessuno, ma all’inizio ero conosciuto come Mr Y’.”
Il romanzo “Che fine ha fatto Mr. Y” ,pubblicato per la prima volta nel 2006 e tradotto in Italia nel 2007, porta la firma della scrittrice inglese Scarlett Thomas (“Il giro più pazzo del mondo”, “Il nostro tragico universo”). In un intreccio che lega la suspense di un thriller con le visioni della fantascienza, quest’opera porta in se un misto di filosofia, fisica, scienza e letteratura.
Ariel Manto, studentessa di filosofia della British University, sta preparando una tesi sugli esperimenti mentali con il suo professore, Saul Burlem. Le sue ricerche la condurranno e la vedranno partecipe di una serie di strane avventure. Momenti inspiegabili anche per la più razionale delle menti avvolgeranno le pagine di questo libro e la vita di Ariel. A scomparire per primo è il suo professore, poi l’università crollerà davanti ai suoi occhi, infine in un negozio di libri usati si imbatterà in una copia di un libro rarissimo e maledetto: “Che fine ha fatto Mr. Y”scritto da Thomas Lumas, uno scienziato del XIX secolo che compiva esperimenti sui poteri della mente umana; il libro è in grado di trasportare chi lo legge nella “Troposfera”, una dimensione fittizia del pensiero che ci fa pensare alla “dottrina delle idee” di Platone. Ariel si imbatterà così nella formula che le permetterà di viaggiare nel tempo e nello spazio attraverso la mente umana. Il solo modo per poter fuggire da quel “luogo” è attraverso una parola-chiave presente nello stesso libro.
La nostra protagonista, e noi con lei, giunge così all’ interno della Troposfera, riuscendo a penetrare l’inaccessibilità della mente umana. E così quel libro, quall’antico manoscritto, rivela ad Ariel la sua maledizione. Una maledizione che colpirà chiunque ne entrerà in possesso attraverso la propria morte.
Ho intrapreso la lettura di questo romanzo con un sorriso beffardo sul volto. Una sfida lanciata a queste pagine con forse l’inconscio desiderio di vederla avverata questa maledizione. E in un pomeriggio d’inverno sono stata accontentata perchè, giunta a metà del libr,o mi sono assopita per la troppa stanchezza per ritrovarmi accanto ad Ariel, in quel mondo sovrannaturale, assurdo, privo di qualsiasi razionalità. Mi sono ritrovata in un luogo oscuro e tenebroso dal quale non sono riuscita ad uscire senza pronunciare quella parola-chiave che da poco avevo appreso attraverso le parole di quella che, a mio parere, è una grande scrittrice. Ero lì, con Ariel, nella Troposfera e non sapevo come uscirne.
Il risveglio è stato strano, pieno di dubbi e domande a cui ancora oggi non so dare una risposta. Forse quelle pagine hanno portato la mia mente a prendere il volo. Forse quelle parole mi hanno colpita così tanto, da portarmi dentro un mondo fantastico senza senso alcuno. Non lo so, non credo di volere una risposta che sia razionale. Questo romanzo è tutto, fuorchè razionale. Ero lì, ne sono uscita. So solo questo.
Prima che decidiate di aprire quelle pagine, ponetevi dunque una sola domanda. Siete pronti per vagare in quelle realtà parallele, a scivolare verso l’ignoto, a conoscere mondi sconosciuti? Siete pronti a scoprire cosa si nasconde dentro la mente umana?
Un libro unico nel suo genere, per gli amanti del mistero e della suspence, e anche per chi volesse appronfondire alcune nozioni di scienza e di filosofia, materie di cui l’autrice sembra essere davvero una profonda conoscitrice, soprattutto per quanto riguardlo il post-strutturalismo e la fenomenologia.Il pensiero umano (e il suo linguaggio) è il vero protagonista del romanzo.
“La mente umana è più penetrante che conseguente, abbraccia più di quanto possa legare.”
Luc de Clapiers de Vauvenargues, Riflessioni e massime, 1746
Di Gabriella Monaco