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Chateaubriand e la scrittura dei sensi. A Napoli il convegno internazionale dedicato al fondatore del romanticismo letterario francese a 250 anni dalla sua nascita

Due tra le più prestigiose Università francesi e il gotha della cultura francese in Italia si ritroveranno a Napoli giovedì e venerdì 3 e 4 Maggio per celebrare i duecentocinquant’anni dalla nascita di François-René de Chateaubriand, il visconte francese scrittore, politico e uomo diplomatico (già Ministro degli Esteri del Regno di Francia nella prima metà dell’Ottocento), unanimemente considerato il fondatore del romanticismo letterario francese.

L’iniziativa è stata ideata e promossa dall’Università Suor Orsola Benincasa e dall’Università degli Studi di Napoli Federico II in collaborazione con l’Université Paris-Sorbonne, l’Universitè Lyon-Saint-Étienne, l’Istituto Francese di Napoli, la Società Universitaria per gli Studi di Lingua e Letteratura Francese e con le associazioni “Renaissance française” e “Seminario di filologia francese”, con l’obiettivo di raccontare, due secoli dopo, quella che resta ancora oggi una figura paradigmatica della “scrittura dei sensi”.

“Al centro delle nostre riflessioni – anticipa Alvio Patierno, docente di Letteratura francese all’Università Suor Orsola Benincasa e coordinatore organizzativo del convegno insieme con Valeria Sperti – ci sarà il ‘mondo sensibile’ del grande scrittore francese, per mettere in luce ricchezza e originalità di un linguaggio in cui la pregnanza concreta e la forza viva delle immagini favoriscono l’incanto di uno stile divenuto emblema del romanticismo”.

Dai Martyrs al Voyage en Italie, Napoli e i suoi paesaggi saranno il tema di alcuni delle relazioni più importanti del convegno internazionale su Chateaubriand, che ricorderanno come per l’Enchanteur, molti dei luoghi soavi e voluttuosi della Campania (da Pompei al Vesuvio) sono stati l’occasione di profonde meditazioni sulla presenza di Dio e sulla vanità del mondo. Chateaubriand ha trattato soprattutto tre tematiche: il vivere secondo le passioni, come la noia, la disillusione, il rifiuto del mondo che non ci comprende, la ricerca e il disgusto per la solitudine, l’incertezza, l’indecisione. Questi sono i sentimenti del giovane René, primo eroe romantico vittima del “mal de vivre”. Vi è poi il gusto per la natura, già anticipato da Rousseau, quale fonte di bellezza suprema, descritta liricamente all’interno delle sue opere. Infine il ritorno alle fonti cristiane, con le tre opere dove l’autore francese esprime le sue profonde convinzioni cristiane: Atala, Les Martyrs e Le Génie du Christianisme. Chateaubriand rifiuta l’antichità per approfondire le radici occidentali partendo dal Moyen Âge. Le Génie du Christianisme in particolare contribuisce a riscoprire l’arte gotica e la cavalleria del tempo.

Appuntamento inaugurale del convegno giovedì alle 9.45 al Real Museo Mineralogico dell’Università degli Studi di Napoli Federico in via Mezzocannone, con l’apertura dei lavori affidata a Edoardo Massimilla, direttore del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Federico II e Jean-Paul Seytre, console generale di Francia a Napoli e direttore dell’Istituto Francese di Napoli.

La sessione mattutina del convegno sarà dedicata al tema “Infanzia, memoria e oggetti del sensibile” e quella pomeridiana a “Rappresentazione della natura e stile”.  La chiusura dei lavori venerdì mattina nella Biblioteca Pagliara del Suor Orsola con una sessione di studio, presieduta da Benedetta Craveri, su “Suggestioni e itinerari” con gli interventi, tra gli altri, di Alvio Patierno su “Le Vésuve de Chateaubriand” e di Paola Villani su “Il più meraviglioso museo della terra: Chateaubriand e il viaggio a Pompei”.

About Annalina Grasso

Giornalista, social media manager e blogger campana. Laureata in lettere e filologia, master in arte. Amo il cinema, l'arte, la musica, la letteratura, in particolare quella russa, francese e italiana. Collaboro con L'Identità, exlibris e Sharing TV

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