Cosa rimane, edito da Augh Edizioni, segna l’esordio narrativo della poetessa e scrittrice Rita Pacilio.
Rita Pacilio, classe 1963, è una poetessa, scrittrice, sociologa, mediatrice familiare beneventana. Si occupa di poesia, di critica letteraria, di metateatro, di saggistica, di letteratura per l’infanzia e di vocal jazz.
Direttrice del marchio Editoriale RPlibri è Presidente dell’Associazione Arte e Saperi. Ha ideato e coordina il Festival della Poesia nella Cortesia di San Giorgio del Sannio. Sue recenti pubblicazioni di poesia: Gli imperfetti sono gente bizzarra, Quel grido raggrumato, Il suono per obbedienza, Prima di andare, Al polso porto catene, La venatura della viola. Per la prosa poetica: Non camminare scalzo, L’amore casomai. Per la saggistica: Pretesti danteschi per riflettere di sociologia. . Pubblicazioni di letteratura per l’infanzia: La principessa con i baffi, Cantami una filastrocca, La favola dell’Abete, La vecchina brutta e cattiva.
Cosa rimane: Sinossi
Il romanzo Cosa rimane è uscito lo scorso Aprile per la collana Frecce.
“… avresti dovuto vedermi davanti allo specchio… io e la tua voce nelle cuffiette… come mi toccavo. Come oltre a dirtelo, lo
facevo…”.
Lorena legge. Occhi sbalorditi. Un concentrato di emozioni le danno un bruciore alla nuca. Sta lì, muta e seduta nella sua
poltrona da cui il collo spunta esile come il gambo di un fiore dal vaso. Fa risalire velocemente il cursore sulla “x” e richiude la mail salvata nella cartella “Tua per sempre”.Duecentoventicinque sottocartelle, con duemilanovecentosessantasei file: la vita di Clara in un file zippato. Sente nello stomaco una voce che vuole risalire fino alla gola. Non esce nessuna parola. Al lato delle labbra si apre un solco scuro, una semplice compostezza come quella che portano sul viso le donne di altre generazioni. Si alza di scatto. Fa cadere la maglia dallo schienale. Non la raccoglie. Con la mano sinistra abbassa in fretta lo schermo del portatile: Ma perché non me lo hai detto? La vista si incolla al vuoto della parete di fronte. Si ammucchiano i pensieri in cui Clara appare un piccolo sole, immobile e dorato, in bilico tra l’oscurità e il chiarore dell’alba. Clara, la sua amica. Clara malata, così fragile, così triste. Clara, l’amante di una donna.
Lorena è una donna abituata a fare i conti con i sentimenti eterni: l’amore, la rinuncia, la paura, l’umiliazione, la vergogna, la privazione. L’incontro con Clara dà inizio a un’analisi degli avvenimenti del suo passato, che ora rilegge illuminati da una nuova coscienza. Clara, in punto di morte, le affida la sua borsa, in cui c’è una pennetta USB e un grande segreto. Entrano in scena personaggi come Luca D., l’uomo ombroso conosciuto in rete, gli amici del Centro di ascolto, Mirna, padre Alfonso e Luca, il senzatetto in fuga da un fallimento familiare che la saluterà con una lettera.
Lettera che sembra l’ultimo tassello di una storia di migliaia di missive, di scritti, di testimonianze d’amore che ora Lorena riconosce come ipotetici sviluppi del resoconto della propria vita. Sarà un video di Clara a metterla di fronte a una decisione molto importante: una caccia al coraggio per dare valore alle sue storie passate, al suo presente che, nonostante tutto, continua a essere carico di sorprese e colpi di scena.
Tradotta nel corso della sua carriera letteraria in greco, romeno, francese, arabo, inglese, spagnolo, catalano, georgiano e napoletano, con questa storia ambientata tra il Nord e il Sud dell’Italia negli ultimi anni Duemila, ma con rimandi storici che vanno dagli anni Cinquanta ai Novanta, l’autrice attraverso la protagonista Lorena e i personaggi collaterali affronta tematiche fondamentali quali l’inclusione, la diversità e l’incontro virtuale, toccando sentimenti forti in cui riconosciamo nitidamente l’amore, la rinuncia, la paura, l’umiliazione, la vergogna e la privazione.
“Ci sono voluti anni di poesia e memoria, sentimenti e incontri per fare l’esperienza del romanzo – ha dichiarato la scrittrice Rita Pacilio. Potrei definire Cosa rimane un osservatorio sulla storia, ma anche sulla contemporaneità. Vicende umane e destini che aderiscono a ferite aperte intrise di metafore malinconiche e al tempo stesso fiduciose. Fede, pathos e speranza animano la coscienza della protagonista, Lorena, che è la spia luminosa intorno a cui ruotano significati simbolici, personaggi e avventure”.
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