Obliquità. Elogio della slealtà, edito da Novalogos, è il saggio del giornalista e scrittore Silvio Aparo.
Nato a Siracusa nel 1971, milanese d’adozione, Aparo, ha cominciato a muovere i primi passi professionali a Milano, presso la redazione del quotidiano La Voce di Indro Montanelli. Dal 2004 al 2011 è stato corrispondente per il quotidiano Giornale di Sicilia. Ha cominciato a erigere minuscoli sistemi filosofici fin dai tempi dall’Università che non ha mai pubblicato per scelta. Dal 2015 si è occupato dello sviluppo di nuovi modelli editoriali. Attualmente insegna.
Obliquità. Elogio della slealtà: Sinossi
Obliquità. Elogio della slealtà è uscito il 21 Ottobre per la Collana Varia (Filosofia)
Quando è sopraggiunta l’esigenza di scrivere sul concetto di “Obliquità” non riuscivo
a comprendere esattamente da dove cominciare. Come fare a parlare positivamente di
qualcosa, che perfino il dizionario definisce “scorretto, sleale, non lineare”?
Avevo la chiara sensazione, però, che le esperienze più interessanti trattenute nella
memoria e degne di essere raccontate riguardassero proprio quelle vicende trasversali,
“oblique”, non convenzionali per l’appunto, rispetto alle tante apparentemente coerenti,
prevedibili e facilmente comprensibili.
“Oblique” per me sono state le strade dell’Amore, i sentieri tortuosi del dubbio,
i percorsi contraddittori del ragionamento. “Obliqua”, la posizione del cuore. “Obliquo”
persino l’asse del mondo; un tertium datur in grado di mettere in contatto tra loro i paralleli
dell’esistenza ai meridiani del destino.
Ci sono mete, traguardi, obiettivi o intuizioni che raggiungiamo dopo molti anni nonostante siano sempre stati a portata di mano. E la cosa ancora più sorprendente da scoprire è che a dispetto del tempo impiegato per raggiungerli abbiamo utilizzato comunque e sempre la via più breve.
L’Obliquità è dentro e tutta intorno a noi, tra la rete neurale e gli stati onirici, le parole e i silenzi, tra l’anima e la mente, tra le discipline e il mondo. Non esiste luogo che non abiti, coscienza che non oltrepassi, pensiero che non trascenda.
L’Obliquità è la via verso la ribellione, la slealtà nei confronti di un sistema in disfacimento. Un implacabile desiderio di resistenza morale e intellettuale.
“Il libro nasce per caso dopo essermi imbattuto nella parola OBLIQUITÀ – ha dichiarato lo scrittore. Mi sono chiesto come mai per Obliquità intendiamo qualcosa di ‘scorretto, sleale, non lineare’? Se la posizione del Cuore è obliqua, l’asse della terra è obliquo, le esperienze più intense ed interessanti della vita sono oblique, compiendo giri lunghi ed articolati prima di giungere a compimento, perché ci hanno insegnato che Obliquo è sinonimo di scorretto? Un grande inganno che parte fin dai banchi di scuola, dai precetti di maestri e genitori, e si conclude, se si conclude, con la fine della nostra esperienza terrena”.
Ci sono voluti due anni per portare a termine il lavoro che, nonostante sia un breve saggio, una plaquette, è denso di significati e spunti di riflessione. Una bibliografia importante, a corredo, completa un’indagine scrupolosa, curiosa, interessante e divertente da leggere.
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