Si è conclusa ieri la sessantaduesima edizione del Premio Bancarella. La vincitrice di quest’anno è la filosofa e politica italiana Michela Marzano che vince con il libro “L’amore è tutto: è tutto ciò che so dell’amore ” pubblicato da UTET. Il secondo posto va a Roland Balson con “Volevo solo averti accanto” uscito per Garzanti seguito da “Braccialetti rossi” di Albert Espinosa per le edizioni Salani. Fuori dal podio troviamo: Chiara Gamberale, con il suo “Per dieci minuti” edito da Feltrinelli, Veit Heinchen, con “Il suo peggior nemico” pubblicato da Edizioni E/O e Alberto Custerlina, con “All’ombra dell’Impero” edito da Baldini & Castoldi.
Michela Marzano è direttrice del Dipartimento di Scienze Sociali (SHS – Sorbona) e professore ordinario all’Université Paris Descartes, e deputata del Parlamento italiano. Il suo libro è un viaggio nell’universo dell’amore quotidiano, quello di cui si parla è l’amore desiderato, sognato, familiare, romantico, fisico, perduto, tradito. L’occhio indagatore dell’autrice riesce a valicare i ristretti confini personali e arriva a coinvolgerci, ad emozionarci, e a conquistarci. Il titolo tratto da una poesia di Emily Dickinson parte dal presente dell’autrice per raccontare dell’amore.
La scrittrice sostiene che l’amore con le teorie c’entra ed è per questo motivo che il libro, lontano dall’essere un manuale noioso, può essere considerato una sorta di pamphlet.
È un libro di speranza mista alla tristezza, ma soprattutto un libro che racconta una storia comune, che appartiene a tutti noi e che ci spinge a porci delle domande e a riflettere.
Questo l’incipit della sua storia:
«Da bambina, l’amore lo sognavo. Passavo ore e ore a perdermi nelle pagine fitte di storie perfette, oppure a giocare con le bambole che vestivo da regine e principesse. Sognavo giorni senza crepe, come se l’armonia fosse possibile. Come se l’amore potesse riparare tutto. La vita non poteva accontentarsi di litigi e di fratture. Doveva luccicare. Come l’acqua del mare in primavera.
[…] Ero certa che un giorno avrei incontrato un uomo capace di riparare tutto. E mi ostinavo. Non mi fermava nemmeno l’urto con il reale, quando ero costretta a tapparmi le orecchie per coprire le urla della casa.
Mi sentivo diversa. Diversa da mamma che aveva smesso di crederci. Diversa da papà che non ci aveva mai creduto. Diversa anche da mio fratello, che era come me, ma aveva deciso di chiudere porte e finestre buttando via tutto l’amore. Ero convinta che a me non sarebbe successo. Che bastava impegnarsi. Che con la forza di volontà si poteva vincere qualunque ostacolo».
Probabilmente la sua ricerca filosofica non si discosta così tanto dal libro che ha deciso di scrivere; le sue ricerche sono volte alla comprensione del posto che occupa al giorno d’oggi l’uomo in quanto essere carnale. Un corpo difficile da vivere travolto da esperienze ricche, tormentose e ostinate; ed ecco che l’analisi della fragilità della condizione umana rappresenta il punto di partenza e d’arrivo delle sue riflessioni. Dalla storia personale si arriva alla storia di tutti, per tutti. L’amore è il nostro segreto più grande.
I vincitori del Bancarella Sport invece, giunto quest’anno alla sua cinquantunesima edizione, è il libro “Corro perché mia mamma mi picchia ” scritto da Giovanni Storti (del trio Aldo, Giovanni e Giacomo) e Franz Rossi edito da Mondadori.
Anche quest’anno la “Bancarella” ha raggiunto il suo scopo, andare in giro a portare i libri.