La casa dei profumi dimenticati (Newton Compton Editore, 2016) è un romanzo storico sentimentale di Jan Moran, primo libro dell’autrice statunitense tradotto anche in italiano. Si tratta di una storia ambientata nella California degli anni Cinquanta, una saga familiare che si dipana dal primo dopoguerra alla crisi economica del ’29, dai Roaring Twenties agli anni del boom economico, fra l’America, la Francia e l’Italia. La protagonista è Caterina Rosetta, una ragazza moderna e indipendente, etichettata in malo modo dalla società perché nubile e con una figlia piccola, avuta in seguito a una notte di passione con il suo amico di infanzia e grande amore Santo. Caterina vive a San Francisco ed è cresciuta nella Napa Valley, famosa per la produzione del vino, che più che un semplice prodotto da vendere è una filosofia di vita. Lei e la madre sono imprenditrici agricole, conosciute per la prestigiosa etichetta Milles Ètoiles, due donne molto forti che a volte finiscono con lo scontrarsi, come quando Caterina confessa alla madre l’esistenza di Marisa, la bimba avuta da Santo. Ava, la madre di Caterina, caccia la figlia in malo modo, costringendola a trasferirsi a Montalcino, nella campagna toscana, dove la giovane donna ha ereditato un casale dalla nonna paterna morta di recente. Caterina decide così di volare in Italia per cominciare una nuova vita, ma troverà ben più di quanto di sarebbe aspettata. Con la sua sola presenza aprirà il vaso di pandora del passato della sua famiglia, scoprendo che il padre che crede morto in realtà non lo è, e che la strana freddezza di Santo, dopo la notte che hanno passato assieme, ha una spiegazione che non avrebbe mai immaginato, collegata alle radici delle loro due famiglie.
La casa dei profumi dimenticati: un romanzo storico d’evasione
Jan Moran, con La casa dei profumi dimenticatisi, si inserisce a pieno titolo nel filone di romanzi storici e d’evasione già tracciato da Lucinda Riley, Corina Bomann e Kate Morton, le quali miscelano sapientemente avventura, dramma, mistero e sentimento. L’unica pecca nella trama è una dimenticanza forse voluta dall’autrice, che per dare risalto alla vita di Caterina e al suo rapporto con la madre lascia un po’ in disparte Santo, e all’approfondimento psicologico che meriterebbe in seguito alla scoperta del passato della sua famiglia. La prima parte de La casa dei profumi dimenticati scorre molto più lentamente rispetto ai capitoli finali, in cui i momenti introspettivi sono messi da parte per lasciare la scena all’azione, ma in entrambi i casi Jan Moran presta molta attenzione alle descrizioni e agli intrecci passato/presente, presentando come molto spesso accade, un’America dove tutto è possibile e i desideri si realizzano: <<Ava aveva protetto Caterina dal dolore e dall’angoscia fin dal giorno della sua nascita. Perché mai Caterina – una giovane donna bella e moderna con tutta la vita davanti – avrebbe dovuto preoccuparsi di qualcosa che era accaduto molto tempo addietro? In America, ognuno poteva cambiare la sua vita, al riparo dagli occhi degli antenati. E dai loro errori>>.
La casa dei profumi dimenticati dipinge un variopinto universo di sentimenti, passioni, segreti inconfessabili e intrighi familiari, il tutto tenuto assieme da un’atmosfera ricco di fascino, colorata dei toni caldi della campagna toscana, e profumata dell’aroma del vino sapientemente invecchiato e della fragranza di violetta di Parma.