Con la mostra Jean-Michel Basquiat. New York, inaugurata nelle ampie sale espostive sui due piani dello splendido palazzetto attiguo al Chiostro del Bramante nel complesso monumentale di Santa Maria della Pace poco distante da Piazza Navona, la città eterna rende omaggio alla vita e alle opere di Jean-Michel Basquiat (1960-1988), uno dei più grandi protagonisti della storia dell’arte americana del ‘900, il quale riuscì ad attirare l’attenzione del re del pop Andy Warhol, stringendo con quest’ultimo il sodalizio creativo che per molto tempo l’ha legato al suo nome.
Dopo l’evento di Milano (al MUDEC), DART Chiostro del Bramante continua il percorso di ricerca e indagini, portando avanti l’idea di attirare un grande pubblico nella mostra basquiana questa volta nella metropoli romana attraverso un percorso artistico emozionale. Curata da Gianni Mercurio, la grande mostra, infatti, è composta dalle opere di quella breve ma intensa carriera dell’artista durata soli sette anni 1980-1987, un anno prima della sua morte per uso di droghe, le quali opere testimoniano oggi la vita e lo spirito irrequieto e geniale del pittore afroamericano attraverso i segni dai tratti marcati e corpose pennellate in un linguaggio semplice e dall’espressività tribale nel valore di una forma comunicativa la pittura, in aggiunta alle parole, come esperienza di vita. Oltre cento lavori tra dipinti, grandi graffiti, disegni, bozzetti, ma anche foto e ceramiche, in collaborazione con il maestro del pop Andy Warhol, provenienti dalla Mugrabi Collection, offrono l’occasione per meglio così conoscere e approfondire la pittura di Basquiat, artista simbolo del suo tempo.
“Uso parole come fossero pennellate”, disse nel 1985 Basquiat, divenuto celebre a soli vent’anni con i suoi provocatori graffiti sui muri delle strade di New York nei suoi primi esordi per poi affermarsi nel giro di pochi anni con le mostre in galleria fino all’incontro con Warhol che lo decretò tra gli artisti più influenti del momento in un periodo molto particolare: la grande mela degli anni Ottanta. Un’artista dal carattere fragile e ribelle che fece della pittura il manifesto della lotta alla discriminazione razziale, uno dei temi più sentiti che domina la sua poetica artistica nonché la musica (jazz, hip hop e rap), l’arte greca e romana e, soprattutto, quella africana sono le fonti inesauribili della sua interazione stilistica.
Un percorso, dunque, che rielabora sentimenti di rabbia, dolore e discriminazione nella scena newyorchese degli anni Ottanta nelle immagini, nei colori e nelle parole, elemento originalissimo del lessico di Basquiat, artista ribelle e rivoluzionario del suo tempo, il quale sposò la pittura come l’ideale della sua attanagliata vita.
JEAN -MICHEL BASQUIAT. NEW YORK CITY (OPERE DALLA MUGRABI COLLECTION)
Chiostro del Bramante, via della Pace, Roma
Orari: dal lunedì al venerdì, 10-20; sabato e domenica, 10-21
Ingresso intero: 13 euro