Si è appena conclusa la 70esima edizione del Festival di Berlino condotta per la prima volta da Carlo Chatrian con il talentuoso attore italiano Luca Marinelli, quest’ultimo anche in giuria insieme a Jeremy Irons, Bérénice Bejo e Kenneth Lonergan per selezionare i migliori film fra i 18 in gara.
L’Orso d’Oro è stato assegnato al film “There Is No Evil” dell’iraniano Mohammad Rasoulof anche se, come affermato fra la commozione generale da chi ha ritirato il premio al posto suo, il regista non è potuto essere presente alla cerimonia, poiché gli è stato impedito di lasciare il Paese.
L’Italia sbanca in questa 70/ma edizione del Festival di Berlino: due film in concorso, due premi. “Favolacce” dei semplici e geniali fratelli d’Innocenzo si porta a casa l’Orso d’argento per la miglior sceneggiatura con questa storia di ignoranza e violenza e “Volevo nascondermi” di Giorgio Diritti vede premiato invece Elio Germano con l’Orso d’argento per il miglior attore per la sua interpretazione attenta di Ligabue, il pittore folle che amava gli animali.
Favolacce è una favola nera che racconta senza filtri le dinamiche che legano i rapporti umani all’interno di una comunità di famiglie, in un mondo apparentemente normale dove si covano rabbia e disperazione, Volevo nascondermi è un biopic intenso che racconta la ricerca di senso di uno dei più importanti pittori del ‘900, Antonio Ligabue, apparentemente abbandonato da tutto e da tutti e che trova finalmente una via per riuscire a esprimere il suo mondo interiore con il disegno e l’arte figurativa.
La genialità artistica di Ligabue risiede nella capacità di trasformare gli incubi in incantate visioni colorate, gli ordinati filari di pioppi in giungle popolate da belve feroci. Tigri con le fauci spalancate, leoni nell’atto di aggredire una gazzella, leopardi assaliti da serpenti, cani in ferma e galli in lotta: predatori e prede, selvatici e domestici, sentiva gli animali come compagni, li comprendeva e li amava più degli uomini: e ad essi più che agli uomini, voleva assomigliare.
Le sue opere figurative, dense e squillanti, traboccano di nostalgia, di una violenza ancestrale, di paura e di eccitazione, di dettagli ugualmente minuziosi nelle scene di vita campestre come in quelle di esotiche foreste, attinti spesso, dalla profondità di un’incredibile memoria visiva, nel secondo da una immaginazione ancora più prodigiosa.
C’è molto di Antonio Ligabue, in Volevo nascondermi. Ci sono la Svizzera e l’Italia, l’Emilia e Roma; ci sono la follia, la stramberia, la libertà del reietto e la condanna alla solitudine; ci sono le tante lingue della sua vita, lo svizzero-tedesco delle origini, l’italiano dei medici e dei podestà, il dialetto emiliano.
Berlino 2020: tutti i premi
Orso d’Oro: There Is No Evil by Mohammed Rasouof
Orso d’Argento Gran premio della Giuria: Never Rarely Sometimes Always by Eliza Hittman
Orso d’Argento per la Regia: Hong Sang-soo con The Woman Who Ran
Orso d’Argento miglior attrice: Paula Beer per Undine
Orso d’Argento miglior attore: Elio Germano con Volevo Nascondermi
Orso d’Argento miglior sceneggiatura: Damiano D’Innocenzo, Fabio D’Innocenzo per Favolacce
Orso d’Argento Miglior contributo artistico: Jürgen Jürges con DAU. Natascha
Orso d’Argento premio Speciale: Delete History by Benoit Delepine, Gustave Kervern
Orso d’Argento miglior corto: T by Keisha Rae Witherspoon
Orso d’Argento alla carriera: Helen Mirren
Orso miglior esordio: Naked Animals by Melanie Waelde