Breaking News
Home / Altri mondi / Il Principato di Monaco sceglie l’arte italiana: grande successo dell’artista Cesare Catania
Cesare Catania

Il Principato di Monaco sceglie l’arte italiana: grande successo dell’artista Cesare Catania

L’artista Cesare Catania torna a esporre a Montecarlo la sua realtà differente, proponendo una vasta gamma di colori da interpretare a modo proprio. Dopo aver più volte stupito la critica e la stampa di tutto il mondo, dopo aver ricevuto da alcune riviste inglesi il soprannome di “Moderno Leonardo da Vinci”, l’artista italiano Cesare Catania torna a esporre a Montecarlo con due opere uniche nel loro genere. Verranno presentate ufficialmente per la prima volta a livello internazionale la sconvolgente scultura intitolata “L’Uomo che non Vede” e il raffinato ed elegante dipinto intitolato “L’Arlecchino nella Terra dei Giganti”. «L’uomo vive ciecamente nella società che lo circonda….» Questa la riflessione dell’autore che commenta la propria scultura: un’opera d’arte che sembra letteralmente fuoriuscire dalla tela.

Completamente differente lo stile della seconda opera, un dipinto olio su tela di impronta surrealista che rappresenta Arlecchino intento a correre su una scacchiera di sabbia in a una realtà molto più grande di lui. Anche in questo caso chiare le somiglianze tra l’Arlecchino, un personaggio tanto caro all’autore, e il genere umano. Durante l’esposizione sarà presente anche la scultura intitolata “La Bocca dell’Etna”, un’opera d’arte contemporanea in cui il maestro italiano concretizza la sua ispirazione dimostrando come sia possibile legare tra loro materiali così distanti tro loro come acciaio, silicone, acrilico e pigmenti naturali. Le tre opere saranno visionabili presso lo stand Cesare Catania ART all’interno dell’evento espositivo Top Marques 2018, che si terrà presso il Grimaldi Forum dal 19 al 22 aprile, durante la settimana del Rolex Masters Tennis Cup.

Le prime opere pittoriche di Catania degne di nota risalgono al 1995, quando l’artista esprime la propria creatività durante le ore scolastiche dedicate al disegno, dimostrando particolare attitudine contemporaneamente per gli studi prospettici e per la grafica informale – astratta.
Nel 1998 si iscrive alla facoltà di ingegneria dove perfeziona gli studi di prospettiva e assonometria e dove impara a osservare i problemi e la realtà che lo circondano scomponendo tutte le figure in semplici poligoni tridimensionali. Questa sua capacità di scomporre e modellare i solidi che lo circondano si ritrova nei suoi dipinti, capaci di esprimere realtà e sentimenti sia con piani bidimensionali sovrapposti (vedasi ad esempio i dipinti “144: Terzetto Jazz” – 2014 , “Nizza omaggio a Matisse e Chagall” – 2015) che con l’elegante e armonico accostarsi di figure solide e curvilinee (come ad esempio nel dipinto “Letture Estive omaggio a Pierluigi Nervi” – 2016). Oltre che una spiccata attitudine sia per le scienze tecniche che per le scienze artistiche, Cesare Catania matura nel corso degli anni una particolare passione per la fotografia. In particolare la sua attenzione viene catturata dai colori e dalla capacità della camera di immortalare in uno scatto tutta la forza e il dinamismo di scene in movimento. La stessa attrazione al dinamismo si può facilmente osservare in molti dei suoi quadri, sia in quelli formali che in quelli informali e astratti. Nella sua “La Violinista di Barcellona – B Version” – 2016 per esempio l’autore ritrae la protagonista proprio come in uno scatto fotografico in cui l’orchestra e lo sfondo spariscono per lasciare il posto a una musicista eccentrica e in movimento immortalata in un fermo immagine forte e intenso.

Gli studi di matematica e ingegneria insieme alla passione per l’arte in generale danno vita a opere che armonizzano scultura e pittura. Nei quadri di Catania si fondono tradizione (impiego di materiali quali gesso, legno, pietra, pittura ad olio) e innovazione (utilizzo di scarti, materiali a base siliconica e acrilica). Il tutto per dar vita a opere tridimensionali che “escono letteralmente dalla tela”.
Cesare Catania infatti prepara spesso le sue tele con veri e propri progetti e studi statici, in modo da far aderire alla tela in maniera completa e duratura un materiale fragile e difficile da manipolare come ad esempio il gesso. Quest’ultimo in molti dei suoi dipinti viene armato con chiodi e reti per seguire lo schema del disegno, evidenziando la capacità dell’autore di fondere insieme creatività e capacità di razionalizzare e di scomporre le figure del dipinto. Nello “Zoo di Lisbona” ad esempio l’autore ritrae, in una visione a piani sovrapposti, animali quali l’elefante, la giraffa e il toro. Questi, realizzati in gesso e dipinti con forti colori acrilici, riempiono la scena su 3 piani sovrapposti e in maniera dinamica.
I quadri di Cesare Catania sono un “fermo immagine” di azioni e sentimenti, sintesi estrema tra ermetismo e cura nel dettaglio.
Affascinato dall’arte moderna, dall’architettura, dal cubismo e dai maestri pittorici dell’età classica, la maturità artistica di Cesare Catania è tutt’oggi in continua evoluzione; sempre alla ricerca di nuove tecniche per esprimere al meglio le sue ispirazioni.

 

Fonte:

Home di Cesare Catania

 

 

 

About Annalina Grasso

Giornalista, social media manager e blogger campana. Laureata in lettere e filologia, master in arte. Amo il cinema, l'arte, la musica, la letteratura, in particolare quella russa, francese e italiana. Collaboro con L'Identità, exlibris e Sharing TV

Check Also

donne

Essere donne tra gli estremismi femministi di oggi

Solo un pensiero verticale e salato: strappate le donne dalle mani dell’estremismo femminista. Ma anche gli uomini. Poveri maschiacci occidentali di cui è sempre colpa. Per non riuscire a lavorare sotto una valanga di stress, per essere sempre meno padri e amanti focosi, per non riuscire più a stabilire rapporti di virilità - che come abbiamo visto in un recente articolo di questa dinamitarda rubrica, non è una parolaccia - alla base dell’educazione e del rapporto con i propri figli, che generano ritualità necessaria a identificare e fortificare i ruoli, le funzioni, a generare esempio, non a partorire mostri del patriarcato. Sempre colpa loro, o meglio nostra, anche mia, luridi immaturi, infanti della coscienza, violentatori preventivi, indegni di vivere il migliore dei mondi possibili, quello in cui il progresso sociale si fa, troppo spesso, estinguendo tutto ciò che si pone come alternativo all’imposto.