Anche quest’anno si è tenuto il rito della consegna degli Oscars, evento sottotono per ovvi motivi, ma, come da qualche anno a questa parte quello che realmente comincia a scricchiolare è il coraggio con cui l’Academy e il mondo del cinema portano avanti le loro battaglie ideologiche, finendo per incepparsi in decisioni e produzioni cinematografiche animate dai più alti propositi e null’altro.
Ciò è accaduto l’anno scorso con la pellicola manierista Green Book: ciò si è verificato anche quest’anno, secondo i pronostici, con un film dalla commozione facile, indotta, quasi ricattatoria: Nomadland di Chloe Zhao, regista cinese che ha studiato a New York. Film indipendente, che batte bandiera americana, con la bravissima Frances McDormand.
Nomadland ha per protagonista gente che vive nelle roulotte e sbarca il lunario con lavori precari, spostandosi per i raccolti, facendo turni da massacranti anche sotto le feste. I turni di Amazon, ma non si parla male del colosso americano, né dei turni di lavoro. Amazon compra i film da mettere in streaming.
Nomadland era giù molto atteso a Venezia, dove ha conquistato il Leone d’Oro, tuttavia si è rivelato deludente. Non si tratta di un film di denuncia, e questo da un certo punto di vista può essere anche un bene, ma non ha abbastanza storie da vedere ed ascoltare per riempire due ore. Si vedono tante albe e tramonti che si fondono con le parole di un guri della libertà. La commozione facile è (quasi) sempre una carta vincente. Senza contare che la regista è una donna perfettamente integrata. Tutto perfetto. Film che manda in estasi coloro che non sopportano le solide fondamenta, soprattutto a parole.
Meglio sorvolare sul mancato Oscar ai meravigliosi costumi di Pinocchio a vantaggio di Ma Rainey’s Black Bottom, scelta anche questa politicamente corretta. Meritatissimo invece l’Oscar come miglior attore protagonista allo straordinario ultraottantenne Anthony Hopkins per la sua interpretazione in The Father, film che si è aggiudicato anche la migliore sceneggiatura non originale. Meritato anche il premio come miglior film d’animazione a Soul e migliori effetti speciali a Tenet di Nolan, che in un’altra vita avrebbe vinto (anche perché la Warner Bros. non ha fatto promozione al film, lasciandolo fuori dalla corsa agli Oscars, salvo qualche nomination tecnica), magari insieme a Richard Jewell di Eastwood.
L’impressione che si ha del cinema di oggi è quella di un mondo diviso a metà fra l’esigenza di incassare e quella di smuovere le coscienze, “umanizzare” o barbari, finendo però inevitabilmente per sacrificare sempre di più quest’ultima in nome della prima e soprattutto in nome dell’arte.
Oscars 2021: tutti i premiati
- Miglior film: Nomadland
- Miglior regia: Chloé Zhao (Nomadland)
- Miglior attore protagonista: Anthony Hopkins (The Father)
- Miglior attrice protagonista: Frances McDormand (Nomadland)
- Miglior attrice non protagonista: Youn Yuh-jung (Minari)
- Miglior attore non protagonista: Daniel Kaluuyah (Judas and the Black Messiah)
- Miglior sceneggiatura originale: Promising Young Woman
- Miglior sceneggiatura non originale: The Father
- Miglior fotografia: Mank
- Miglior montaggio: Sound of Metal
- Miglior scenografia: Mank
- Migliori costumi: Ma Rainey’s Black Bottom
- Miglior colonna sonora originale: Soul
- Miglior canzone originale: Fight for You (Judas and the Black Messiah)
- Miglior sonoro: Sound of Metal
- Migliori effetti speciali: Tenet
- Miglior film d’animazione: Soul
- Miglior film straniero: Another Round
- Miglior documentario: My Octopus Teacher
- Miglior trucco e acconciatura: Ma Rainey’s Black Bottom
- Miglior corto d’animazione: If Anything Happens I Love You
- Miglior cortometraggio Two Distant Strangers
- Miglior corto documentario: Colette