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Annalina Grasso

Giornalista, social media manager e blogger campana. Laureata in lettere e filologia, master in arte. Amo il cinema, l'arte, la musica, la letteratura, in particolare quella russa, francese e italiana. Collaboro con L'Identità, exlibris e Sharing TV

Loescher Editore pubblica “Per leggere i classici del Novecento”: un’antologia per scoprire i capolavori del nostro tempo

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Per leggere i classici del Novecento è il titolo del nuovo volume della collana I Quaderni della Ricerca/Didattica e letteratura pubblicato da Loescher Editore. Il libro, a cura di Francesca Latini e Simone Giusti, raccoglie 22 saggi dedicati a testi novecenteschi, apparsi sulla rivista “Per Leggere” tra il 2001 e il 2016. Un’antologia unica nel suo genere, che colma l’assenza di contributi critici e filologici dedicati a prove letterarie recenti o addirittura contemporanee, e che rappresenta un’opportunità – a disposizione dei docenti di oggi e di domani – per scrutare con la giusta messa a fuoco opere che per la loro vicinanza cronologica rischiano di scomparire dal nostro orizzonte.

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‘L’inganno’ di Sofia Coppola: tra favola dark e parabola femminista

L'inganno film

Innanzitutto ci si chiede se L’inganno sia o non sia il remake di La notte brava del soldato Jonathan di Don Siegel (vietato fare finta di conoscerlo, è meglio fare di tutto per recuperarlo). Per ora a Cannes il film ha vinto la Palma per la miglior regia, magari sulla spinta del prestigio usufruito dalla regista Sofia Coppola nei piani alti del cinema, avvalorando così la sicumera della figlia d’arte nel dichiararsi unicamente debitrice dello stesso romanzo originario (The Beguiled di T. P. Cullinan). E’ impossibile, peraltro, non abbozzare un paragone, non fosse altro che per sottolineare come la sceneggiatura della nuova versione, introducendo legittime quanto sostanziali differenze, abbia annullato gran parte del fascino provocatorio e allucinato del cult-movie del ’71. Non è un brutto film L’inganno, grazie alla magnifica impaginazione fotografica e scenografica, al suo potere d’intrattenimento e alla riconosciuta abilità dell’autrice nel creare le atmosfere cool (fredde, disinvolte, controllate) con cui riesce a seminare tensione e sarcasmo in parti uguali in una costruzione narrativa come al solito ellittica e minimalista, ma stavolta non riuscita sino in fondo.

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La duplice avventura de “La nave di Teseo-V. M. Straka”, a cura del creatore di “Lost”

V.M. Straka-La nave di Teseo

Si chiama come la casa editrice fondata da Elisabetta Sgarbi e ha per creatore J. J. Abrams, ideatore fra le altre delle serie tv Lost e Fringe. Come se non bastasse, è protetto da una vera e propria scatola-custodia sigillata, che deve essere aperta una volta acquistato il volume. È un’opera di cui si sente parlare poco nell’ascoltare il grande pubblico, sebbene sia in commercio già dal 2013, ma di cui chi l’ha letta non può fare a meno di esprimersi con meraviglia. La nave di Teseo – V. M. Straka è, infatti, un vero e proprio caso editoriale. Un romanzo assolutamente unico nel suo genere, che è stato scritto concretamente da Doug Dorst in lingua inglese e che ha poi fatto il giro del mondo in pochissimo tempo, per via della sua struttura innovativa e insolita.

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Dunkirk: il nuovo capolavoro di Nolan che aspira ad una verità sensoriale

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Lo shock produce nei combattenti di Dunkirk quella che potremmo definire, rubando il termine a una delle protagoniste del best seller L’amica geniale, un’ininterrotta smarginatura. In questo modo il regista Nolan nel corso del suo viaggio nella profondità dell’orrore bellico aspira a una verità sensoriale, spersonalizzata che non ha niente di naturalistico e niente che assomigli alla routine del genere. La sua –ricorrendo a un ossimoro- è una brutale ricercatezza che permette agli spettatori d’immergersi in forme convulse, infrante, assordanti dove i punti cardinali si ribaltano e le prospettive sembrano impegnate a ingannare se stesse; il congegno narrativo del film, insomma, basato com’è su questa sorta di visione parcellizzata e asincrona, s’adatta perfettamente al significato letterale della categoria (blockbuster, ‘abbattitore d’ostacoli’) in cui lo si potrebbe sbrigativamente piazzare.

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Il romanzo distopico ‘I ditteri’ di Marco Visentin. Critiche unanimi ed entusiaste

I ditteri

Sono molto positive le recensioni della critica sul romanzo I ditteri di Marco Visentin, pubblicato dall’editore Licosia poche settimane fa. Ugualmente incoraggianti i primi dati delle vendite, che confermano l’interesse dedicato dalla stampa al libro, come dimostra l’ampia rassegna stampa. Manlio Triggiani dalla Gazzetta del Mezzogiorno fissa i contenuti del romanzo, dandone una catalogazione, che però resta sfumata: “A metà fra racconto e scienza, fra filosofia e narrazione ambientata nel futuro, si dipana la trama dell’ultimo libro di Marco Visentin”. Il giornalista del quotidiano di Bari spiega come I ditteri sia “un racconto che si snoda in un mondo ambientato nel futuro con richiami a realtà o a scoperte scientifiche del nostro tempo, in una società basata su un’organizzazione postcapitalistica e su una democrazia che cela in realtà una «dittatura morbida». Sullo sfondo di teorie e filosofie, i personaggi vivono l’alienazione dell’attuale società”.

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Venezia 2017: vince “The Shape of Water”di Guillermo Del Toro, raffinato fantasy dal temperamento umanistico

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The Shape of Water di Guillermo del Toro si è aggiudicato il Leone d’Oro per il miglior film della Mostra di Venezia 2017. La pellicola, che certamente non è un capolavoro, ma che conferma la felice predisposizione del regista messicano amante di creature fantastiche Guillermo del Toro per un cinema immaginario nutrito da citazionismo cinefilo, temperamenti umanistici e tecnica raffinatissima, quasi manieristica, è un interessante mix favolistico tra La Bella e la Bestia e il neo-romanticismo onirico alla La La Land, che avrà successo presso il pubblico in virtù di una straordinaria accuratezza della ricostruzione dell'epoca della Guerra fredda, una serie d'interpretazioni impeccabili, prima fra tutte quella di Sally Hawkins e una tensione costante e coinvolgente abbastanza rara a molti autori.

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