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Annalina Grasso

Giornalista, social media manager e blogger campana. Laureata in lettere e filologia, master in arte. Amo il cinema, l'arte, la musica, la letteratura, in particolare quella russa, francese e italiana. Collaboro con L'Identità, exlibris e Sharing TV

‘L’uomo che uccise Don Chisciotte’, di Terry Gilliam: l’atteso film in uscita il 27 settembre

don chisciotte

L’uomo che uccise Don Chisciotte è uno dei film più attesi dell'anno. Il film, diretto da Terry Gilliam, è una storia di fantasia e avventura, ispirata al leggendario protagonista di un classico della letteratura mondiale: il Don Chisciotte di Miguel de Cervantes, pubblicato in due volumi nel 1605 e nel 1615. Terry Gilliam, ex Monty Python e celebre regista di La leggenda del re pescatore, L’esercito delle 12 scimmie, Brazil, Parnassus - L’uomo che voleva ingannare il diavolo e Paura e delirio a Las Vegas, ha lavorato al progetto per quasi 25 anni dopo che vari tentativi di realizzarlo sono stati funestati e interrotti da ogni possibile disavventura produttiva, facendogli guadagnare la fama di film maledetto.

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‘Solaris’, uno dei migliori film di fantascienza degli anni ’70, torna in DVD in versione restaurata: dal cosmo alla psiche umana

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Torna in DVD la versione restaurata di uno dei migliori film di fantascienza degli anni settanta, Solaris, film che celebra un lungo viaggio che inizia nel cosmo per finire nella psiche umana. Lo psicologo Kris Kelvin (Donatas Banionis) sta per partire alla volta del pianeta Solaris attorno al quale orbita una stazione spaziale sovietica. Si tratta di un compito molto delicato perché le autorità vorrebbero mettere fine alla sua missione scientifica – volta alla ricerca di forme di vita intelligente – poichè, dopo un inizio promettente, si è improvvisamente bloccata. Si sono inoltre verificati strani fenomeni che hanno messo in dubbio l’equilibrio mentale degli ultimi tre occupanti della Stazione.

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‘Taquim’, il diario di bordo del manager Antonio de Magistris per promuovere i borghi d’Italia

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Taquìm è un diario di bordo, un taccuino, un quaderno dove annotare e descrivere i territori da esplorare, forse un nuovo modo di interpetrare la realizzazione di un libro, forse un blog virtuale e non, dove raccontare emozioni e sensazioni. Il termine taccuino deriva dall’arabo taquìm, con il significato di “disposizione ordinata”, ed era anticamente utilizzato per definire un calendario o un almanacco, da qui la nascita del nome del progetto che mi seguirà nei miei racconti, ed esattamente un diario al mio seguito per annotare appunti, promemoria, date, album per la realizzazione di schizzi, abbozzi e disegni, foto e interviste. In taquìm, Antonio de Magistris racconta i borghi d’ Italia, la storia, l’architettura, le tradizioni e i sapori, le comunità, i progetti e le proposte indirizzate al recupero e allo sviluppo di questi fantastici luoghi incantati. Non mancheranno raccolte di paesaggi rurali raccontati attraverso i loro incredibili colori e le proprie agricolture.

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La Magistratura migrante da riformare, e l’inchiesta contro Salvini

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Un’inchiesta da manuale, quella del procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio. Secondo la migliore tradizione italiana. Leggasi infatti: inchiesta dai risvolti politici. Anzi, politicissimi. La vicenda ha inizio dopo Ferragosto, quando un’imbarcazione carica di extracomunitari viene intercettata dalla Squadra marittima delle Forze armate di Malta in acque maltesi. La nave, proveniente dalla Libia, non corre il rischio di affondare e perciò viene rimbalzata dalle faine isolane. Lasciata al proprio destino in mezzo al mare, è lì che viene rinvenuta dal pattuglia-barconi Diciotti, unità della Guardia costiera italiana. Alla richiesta di individuare un porto sicuro dove poter far sbarcare gli immigrati, La Valletta risponde niet. Tradotto: li avete salvati voi, ve li tenete voi. Da far invidia a Ponzio Pilato. E in barba al fatto che si trovassero nell’area Sar dell’isola, di competenza maltese.

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Dannunzianesimo tragico e gusto per la ricercatezza nei film ‘aristocratici’ di Luchino Visconti

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Nel marzo del 1976, dopo aver visionato il primo montaggio del suo ultimo film: L’innocente, tratto dal celebre romanzo di Gabriele d’Annunzio, si spegneva a Roma, Luchino Visconti di Modrone, Nobile dei duchi, Duca di Grazzano Visconti, Conte di Lonate Pozzolo, Signore di Corgeno, Consignore di Somma, Consignore di Crenna, Consignore di Agnadello, Patrizio Milanese. Questi i suoi titoli nobiliari. Non è affatto superfluo, come qualcuno potrebbe pensare, ricordare chi fosse e da dove provenisse il regista milanese, perché il tempo della scienza, misurabile, regolare, rettilineo non esaurisce mai il tempo della durata, composto da ricordi e interiorità, come ci avrebbe insegnato Bergson e come ce lo ha rivelato nel suo capolavoro de La recherche, Marcel Proust.

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Incivili in vacanza: il bagno di due turisti nella fontana di Piazza Venezia a Roma

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Vacanze romane. Tuffi, schizzi, spruzzi: non siamo in un parco acquatico, né sul litorale di Ostia o Fregene, ma in pieno centro. Nella Capitale il refrigerio si cerca ovunque: i più romantici e amanti della dolce vita s’immergono nelle fresche acque della fontana di Trevi; per festeggiare le vittorie calcistiche meglio fare un giro sulla Barcaccia di piazza di Spagna o tuffarsi nella vasca della Terrina a Campo de’ Fiori; per il pediluvio di gruppo e il bagno col cane, più comoda e confortevole è la fontana del Gianicolo.

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Citazioni e note ne ‘La Terra desolata’ di Eliot, poeta che cerca di dare un ordine al caos della storia

Eliot

La tradizione rende viva la sensibilità dell’artista nei confronti del presente, consentendogli di intercettare quegli elementi vaghi e indefiniti che appena accennano a manifestarsi, dandone degna espressione, facendo di lui un precursore del suo tempo. Le opere dei grandi scrittori del passato non si esauriscono nell’attimo della pubblicazione, vanno oltre: sono in anticipo sulla storia. Giungono consapevolmente oltre l’epoca nella quale sono state realizzate. In tal senso, ogni autore che si confronta con la tradizione non solo pone in discussione le proprie opere, ma le riveste di un carattere nuovo, un carattere profetico e immortale, poiché in esse è compresente ciò che è stato, ciò che è e ciò che sarà. In questo saggio, ciò che si cercherà di mettere in luce è proprio quest’aspetto: quanto la consapevolezza della tradizione influisca sull’opera, se ne accresca o ne sminuisca il valore, e se tale cognizione del passato riesca a traghettare l’autore oltre i limiti della conoscenza presente. Il testo di cui ci occuperemo è La terra desolata di Eliot.

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L’epoca aurea ‘Edo’ nipponica e Kōrin Ogata, tra sensibilità vitale e negazione di essa

Edo epoca

Quella che chiamiamo epoca Edo – 江戸時代, per riferirci a quel denso periodo della storia giapponese che comprende all’incirca i nostri Seicento e buona parte dell’Ottocento, fino al battezzamento della capitale Edo in Tokyo e al termine dell’ultimo shogunato, è considerata l’età aurea dell’artigianato nipponico. I secoli del nostro Barocco prima, dell’età dei Lumi e del Romanticismo dopo, corrispondono a una fase della cultura giapponese in cui le attività artigianali – di artigiani abilissimi organizzati in vere e proprie corporazioni (un po’ come accadde nel nostro Basso Medioevo) – crescono tanto in qualità e raffinatezza da produrre opere non considerabili più come esiti semplici o complessi di arti tradizionali, ma qualcosa di più. Opere d’arte. Per capirci: se pensiamo a pittori molto celebri in Europa, come il Katsushika Hokusai – 葛飾 北斎 della Grande onda o Ōkyo, ebbene questi artisti operano in epoca Edo.

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