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Annalina Grasso

Giornalista, social media manager e blogger campana. Laureata in lettere e filologia, master in arte. Amo il cinema, l'arte, la musica, la letteratura, in particolare quella russa, francese e italiana. Collaboro con L'Identità, exlibris e Sharing TV

Roberto Michelangelo Giordi, autore de Il bello, la musica, e il potere: “Nessun atto creativo può venire dal potere”

Il bello saggio Giordi-Cresti

Il concetto di bello, il politicamente corretto, la funzione dei media sono i temi principali contenuti nell’incandescente saggio di Antonello Cresti e Roberto Michelangelo Giordi, “Il bello, la musica, e il potere”, pubblicato quest’ anno da Mariù edizioni. I due autori indagano dialogando tra loro, senza lesina provocazioni e sarcasmo, sul rapporto tra arte e potere in Occidente. Il mondo globalizzato ha davvero perduto la percezione del bello? Qual è il rapporto tra la bellezza e il potere e in che modo l’Occidente vive oggi il suo rapporto con le Arti e con la Musica in primo luogo? La riflessione portata avanti da Cresti e Giordi, si snoda attraverso l’analisi storica dell’esperienza estetica occidentale per arrivare a toccare le problematiche della realtà in cui viviamo. Il disinteresse verso la bellezza è infatti allo stesso tempo causa ed effetto della crisi di valori della nostra società, e solo recuperando e valorizzando le nostre vituperate identità profonde potremo traghettarci fuori dal non senso, verso la luce di una nuova, antica, umanità.

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‘I tre esorcismi di Rafilina da Torrecuso’, il romanzo di Giuseppe Franza ambientato nel Regno di Napoli

esorcismi

I tre esorcismi di Rafilina da Torrecuso è un romanzo storico di Giuseppe Franza ambientato nel tredicesimo secolo nel Regno di Napoli. Il testo descrive il territorio campano in epoca medievale: l'avventura parte dalle paludi della Bolla (l’attuale Comune di Volla), prosegue nei vicoli del centro della Napoli angioina, approda nel contado di Sarno, nell’abbazia della Cava, nella città di Salerno e, infine, al feudo di Castellabate e nell'antica Velia.

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Ciro Marino, editore Wojtek: “C’è nuovo fermento circa le case editrici napoletane”

Libreria Wojtek

Il nome della casa editrice di Ciro Marino rimanda alla Storia e in particolare alla Seconda Guerra Mondiale quando soldati polacchi adottarono Wojtek, un cucciolo di orso bruno siriano, e si presero cura di lui durante il loro viaggio in Palestina, improvvisando un biberon con cui nutrirlo con una bottiglia di vodka. Da allora l'orso divenne la mascotte dell'esercito e considerato in Polonia un vero e proprio beniamino, alla stregua di altri grandi eroi nazionali.  La casa editrice e libreria Wojtek è stata fondata nel 2018 da Valeria Romano e Ciro Marino a Pomigliano d’Arco (NA) in piazza Giovanni Leone. La libreria ospita e promuove gruppi di lettura, corsi di scrittura e inoltre, estemporanei ma costanti, incontri, dialoghi e scontri.

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‘Oppenheimer’ di Nolan. La necessità di uno sguardo complesso sul mondo e sulla Storia

oppenheimer

Tre piani narrativi che si incastrano per formare un rompicapo concettuale, morale e storico; al centro lo sguardo ambizioso e ambiguo del fisico Robert Oppenheimer, il padre della bomba atomica. Questo è Oppenheimer, l’ultimo film del regista visionario Christopher Nolan, amante della quiete apparente, dell’azione, dell’indagine, cultore del tempo, che sia fasullo, relativo o sospeso. E di personalità controverse, come quella di Oppenheimer, non esattamente l’inventore della penicillina. Sfida ardua che il botteghino sta premiando; cosa non consueta per un biopic.

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‘Come una santa nuda’, il romanzo postumo di Alessandra Saugo edito da Wojtek da non perdere

Santa nuda libro

Come una santa nuda esce a sei anni dalla scomparsa della sua autrice Alessandra Saugo, edito da Wojtek il 20 settembre 2023. Alessandra Saugo, con questo romanzo, plasma molto più di un testamento spirituale: ci lascia una voce narrante immersa in tutti gli intrecci di una vita irriducibile a un significato unitario (le figlie, il compagno, i “colleghi“ scrittori, lo psicoanalista, la malattia, i programmi tv, il supermercato-Eden); eppure quella voce è già distante, misteriosamente trascende. Una frammentata esperienza di vita e di scrittura viene così riversata nell’andamento urgente di uno scavo che non risparmia nessuno, preludio alla morte cui arrivare finalmente nudi e santi… ma non al modo dei santi.

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‘Schiavo Della Sua Libertà’, il thriller di Tommaso Bucciarelli

Bucciarelli

Il thriller Schiavo Della Sua Libertà, scritto da Tommaso Bucciarelli e edito da Armando Curcio,  cattura l'attenzione anche dei lettori non amanti del genere. Presi dalla curiosità di comprendere le dinamiche di un omicidio, si viene trascinati vertiginosamente tra le pagine del libro e catturati dal desiderio di  conoscere i personaggi più da vicino e, soprattutto, cosa li faccia muovere. Luca è un ragazzo con alcuni amici stretti che cerca spasmodicamente l’amore, ma la sua giovinezza lo rende indeciso sul trovare la ragazza giusta nonostante sia un un tipo alto e piacente, e vuole trovarla divertendosi anche carnalmente, entrambi insieme o suddivisi? Dubbioso, cerca a provare un’esperienza con una escort. Alla fine la nottata gli appare paradisiaca, e sente di aver trovato quel sentimento che cercava proprio con lei, che si comporta in maniera sensuale e voglioso.

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Festival del cinema di Venezia 2023: vince il divertente e furbissimo ‘Poor things!’ di Lanthimos

Lanthimos

Sarà stata davvero una gioia per Damien Chazelle, presidente della giura di Venezia 2023, proclamare Povere creature del regista greco Yorgos Lanthimos, il film vincitore del Festival del Cinema di Venezia 2023. Già perché la protagonista di questa surreale e gotica pellicola è Emma Stone, interprete di La la land (7 premi Oscar nel 2016), proprio di Chazelle.  Malizia (ma non tanta) a parte, era previdibile che vincesse un film che ha per protagonista una "Barbie" punk, la versione femminile di Frankenstein, simbolo di emancipazione femminile. Emancipazione che naturalmente passa per la libertà sessuale.

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‘Viaggio al termine della notte’, il capolavoro di Céline che ha meglio rappresentato il Novecento

Viaggio al termine della notte

Viaggio al termine della notte si è imposto come il romanzo che ha saputo meglio capire e rappresentare il Novecento, illuminandone con provocatoria originalità espressiva gli aspetti fondamentali. «Céline è stato creato da Dio per dare scandalo», scrisse Bernanos quando nel 1932 il romanzo diventò un successo mondiale, suscitando entusiasmi e contrasti feroci. Lo «scandalo Céline», che dura tuttora, è la profetica lucidità del suo delirio, uno sguardo che nulla perdona a sé e agli altri, che ha il coraggio di affrontare la notte dell’uomo così com’è. Questo libro sembra riassumere in sé la disperazione del Novecento: è in realtà un’opera potentemente comica, esilarante, in cui lo spettacolo dell’abiezione scatena un riso liberatorio, un divertimento grottesco più forte dell’incubo.

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