Alessandra Fanti, un’esordiente con una lunga consuetudine nella versificazione. La sua opera Emersioni fa sue le caratteristiche migliori della poesia: semplicità d’espressione ed estremo rigore stilistico. All’interno del pubblico dei non addetti ai lavori – ma purtroppo anche tra molti dei cosiddetti esperti – è in auge la fallace convinzione che la poesia sia e debba essere un genere di componimento opaco e fumoso. Insomma, più risulta indecifrabile e astrusa, più si tende ad avere nei suoi confronti un approccio reverenziale e sacrale. Nella maggior parte dei lettori, ciò si accompagna a un sostanziale rigetto fondato sulla sensazione di essere inadatti a tanta insondabilità oracolare. In verità, ogni qualvolta la poesia abbia raggiunto un qualche ragguardevole vertice, i versi del poeta di volta in volta in questione sono pervenuti a un livello di tersa semplicità. Si potrebbe forse dire che qualunque grande lirica – pochissime di solito nella produzione di un autore – si contraddistingue per due elementi: semplicità d’espressione ed estremo rigore stilistico
Read More »Crocifisso Dentello: ‘La vita sconosciuta’, il suo secondo e dirompente romanzo che, come il primo, non delude le aspettative
Lo scrittore emergente Crocifisso Dentello nato a Desio nel 1978, il quale ha esordito nel 2015 con Finché dura la colpa (Gaffi), romanzo che è diventato un caso editoriale grazie al successo di critica e di pubblico accoglienza della critica e dei lettori Crocifisso Dentello, caso letterario tra gli esordienti, è tornato quest'anno in libreria con un'opera dirompente, originale e potente. Anni di piombo, omosessualità, immigrazione, e senso della perdita le tematiche del suo ultimo romanzo.
Read More »L’incubo americano nella letteratura di Carver, Ford, Franzen e Roth e il fascino della superficialità come una nuova forma di ignoranza
entrano in gioco i rapporti umani e viene in nostro aiuto Richard Ford, voce moderna e autorevole della letteratura americana contemporanea. Al pari di Carver, egli cerca di dipingere la realtà senza mistificazione, trasfigurando la quotidianità più cruda e provinciale: la desolazione lasciata dal passaggio dell’uragano Sandy, la stabilità medio borghese di un agente immobiliare, la rassegnata, quasi consapevole accettazione di un matrimonio fallito. Tutto questo continua a popolare, in maniera dominante e profeticamente ciclica, le vite di milioni di americani medi. La precarietà delle relazioni umane, alleviata soltanto da una provvisoria parvenza di benessere, è difatti alla base del substrato sociale americano: rappresenta la consueta contraddizione interna alla società e cultura made in USA. Espressione tangibile ne è la vicenda raccontata ne Il giorno dell’Indipendenza (Feltrinelli, 2015), in cui Ford tenta di ricondurre sotto un improbabile nucleo familiare il protagonista Frank Bascombe (eterno titubante, emblema della middle class americana), la sua nuova fidanzata Sally, giovane e infelice, e il suo problematico figlio adolescente Paul, avuto dalla prima moglie ormai orgogliosamente risposata.
Read More »‘Star Wars: gli ultimi Jedi’, la forza persuasiva di Rian Johnson che ci fa percepire le avventure interstellari come parte integrante di un vissuto globalizzato
La Forza non s’era risvegliata nel settimo e omonimo capitolo della saga di Star Wars, ma eccola riemergere più pervasiva e trascinante che mai nell’ottavo, Gli ultimi Jedi, scritto e diretto da Rian Johnson ma ispirato dal sapiente disegno del rinnovatore J. J. Abrams. Il secondo film della terza trilogia, com’è noto diventata proprietà dei Disney Studios dopo che il demiurgo George Lucas sazio di fama e dollari gli ha venduto la sua ineguagliabile creazione, vi ripropone, infatti, al livello di tsunami mentale ed emotivo le qualità che si sono insediate nell’immaginario collettivo di milioni di persone.
Read More »Lawrence Ferlinghetti: l’ultimo sopravvissuto della Beat Generation
Non tanto come poeta o romanziere Felinghetti fu seminale per i sessantottini statunitensi e poi, per conseguenza coloniale, europei, ma soprattutto come editore. Il marchio City Lights, dalla libreria omonima di San Francisco, ha pubblicato Howl di Allen Ginsberg nel 1956, poi Gregory Corso, Kerouac e Burroghs e fuori dal giro beat Bukowski, Bataille, Pasolini, Breton, Artaud, Chomsky. Letture, insomma, che hanno contribuito a nascita e sviluppo della controcultura Usa. Il tutto parrebbe bene ordito se non si ha un’immagine di Felinghetti reale.
Read More »La poesia italiana degli ultimi venticinque anni, la mirabile operazione ‘Passione poesia’
A quanto pare, non solo ognuno di noi ha iniziato a conoscere la poesia partendo da un’antologia, ma a un’antologia siamo come destinati a tornare sempre. Nel panorama delle decine di quelle stampate in Italia, spesso per il puro gusto di lusingare la vanità di qualche sconosciuto versificatore, spicca la mirabile operazione messa in piedi da Sebastiano Aglieco, Luigi Cannillo, e Nino Iacovella, Passione Poesia.
Read More »Dal cinema alla ricerca: un anno di idee per Napoli. Al MANN si è chiusa la nona edizione del Sabato delle Idee
Nove incontri in otto diversi luoghi della città e come sempre une bel bilancio di nuove idee progettuali raccolte. Si è chiusa ieri al Museo Archeologico Nazionale di Napoli la nona edizione del Sabato delle Idee, il pensatoio fondato dallo scienziato Marco Salvatore che riunisce alcune delle migliori eccellenze accademiche, scientifiche e culturali napoletane. Un'edizione che si è aperta e si è chiusa discutendo di Donald Trump con un Osservatorio permanente di riflessione sui mutamenti dello scenario geopolitico internazionale, avviato ormai da tre anni dal Sabato delle Idee che ha già dato vita anche ad una prima pubblicazione: "In che mondo viviamo?" (Editoriale Scientifica, 2016).
Read More »‘Giorni di guerra’, il romanzo minimalista di formazione di Giovanni Comisso
Giovanni Comisso scrisse Giorni di guerra nel 1930, rievocando a distanza di tempo la sua esperienza di guerra, alla quale aveva partecipato giovanissimo. Si tratta dunque di un libro di memorie, privo della risentita partecipazione emotiva che caratterizza tante opere scritte subito dopo il conflitto: in esso domina piuttosto il senso di nostalgia con cui Comisso ricorda la propria passata gioventù e la beata incoscienza che gli consentiva di affrontare tanto drammatici e violenti come se si trattasse di un gioco. Anche se l'autore non vuole presentare con Giorni di guerra un documento polemico sull'assurdità della guerra e sull'impreparazione degli ufficiali italiani; tuttavia questi aspetti acquistano, forse proprio per questo, un rilievo notevole e finiscono per offrire una delle testimonianze più oggettive e sincere del conflitto.
Read More »