Pubblicato nel 1914-1915, Stephen Dedalus è un romanzo fa parte della trilogia irlandese (con Gente di Dublino e Ulysses): un’opera non sempre di facile comprensione, ma che rivela la sua potenza espressiva chiaramente solo nel finale, in cui il lettore si rende conto del significato di pagine e pagine di romanzo, dominate soprattutto da una tecnica simile al flusso di coscienza
Read More »‘Il Diavolo in corpo’: l’amore impossibile di Radiguet
Radiguet scrive Il Diavolo in corpo a 23 anni e nel giro di pochi mesi dopo la sua pubblicazione del libro, avvenuta nel 1923, muore di tifo: molti critici e autori francesi lo hanno descritto come una per la rara nella letteratura, non soltanto circoscrivendolo a quella francese (ricevette i complimenti da Valery e gli fu assegnato uno dei massimi premi letterari francesi, conferitogli da, tra gli altri, Cocteau, Giraudoux). Già il titolo potrebbe far intuire quale sia il “cuore” del romanzo: stiamo parlando ovviamente di amore, ma non di un classico “amore impossibile”, cosi come molte altre opere ce lo presentano: nella scrittura di Radiguet c’è qualcosa che rende questo amore impossibile diverso dagli altri.
Read More »‘I falsari’ di Gide: un viaggio nell’anima
I falsari è il romanzo che lo stesso autore Gide definisce “il suo primo e completo”: lo scrive nel 1925 e non è un semplice romanzo. Gide ci mette dentro tutte quelle che sono le sue tematiche che sente più vicine, più pressanti da proporre al pubblico: molta della critica lo definisce “un romanzo nel romanzo”.
Read More »‘I ragazzi terribili’: l’adolescenza vista da Jean Cocteau
Jean Cocteau scrive I ragazzi terribili pensando a una auto biografia: le immagini che dissemina nella storia di questi ragazzi terribili sono inequivocabili. Una volta appurato questo, resta però da leggere e intrepretare il libro per conoscere la vita dell’autore, ma non solo. I ragazzi terribili è un romanzo su tutti noi, sulle emozioni e sulle turbe della nostra mente: scritto nel 1926, si rivela di assoluta attualità, ma forse sarebbe più corretto dire che è un’opera eterna, come i grandi classici greci. Infatti è proprio alle tragedie greche che pare ispirarsi: per prima cosa l’ambientazione del romanzo sono gli spazi chiusi (la stanza, la galleria dell’Etoile) che fanno pensare più a una rappresentazione scenica che a un romanzo.
Read More »Il giardino dei Finzi-Contini di Giorgio Bassani: storia di una salvazione
Il giardino dei Finzi Contini si può senz’altro considerare uno dei capisaldi della lettaratura moderna, sia per la qualità della narrazione, sia per una trama semplice, ma, come il più delle volte accade, fortemente evocativa che permette al lettore di immedesimarsi nei personaggi e nelle situazioni. Un romanzo della memoria, una storia di salvazione che ha avuto non pochi denigratori.
Read More »Giorgio Bassani: una vita tra letteratura e antifascismo
Figlio di una agiata famiglia ebrea borghese, Giorgio Bassani nasce a Bologna nel 1916: negli anni della formazione si iscrive alla facoltà di Lettere di Bologna, dimostrando una mentalità aperta alle contaminazioni che fioriscono in quell'ambiente. Si dimostrerà infatti particolarmente vivace nei rapporti con altri esponenti non solo letterari di metà novecento, come Bacchelli, Longanesi e Morandi. Negli anni trenta Bassani si cimenta quindi con le prime prove di scritture: "Nuvole e mare" e "I mendicanti" vengono pubblicati nel 1936, suscitando l'apprezzamento di Roberto Longhi, suo grande maestro. Successivamente attiva una proficua collaborazione con la rivista "Il padano" : in questo periodo si accosta a quello che dichiarerà essere il suo principale ispiratore, ovvero Benedetto Croce.
Read More »“Il codice di Perelà”: il Cristo mancato di Aldo Palazzeschi?
"Il codice di Perelà" è un romanzo ricco e variegato che affronta la realtà in termini favolistici e affidandosi ad un'allegoria errmetica che fanno sorgere spontanea la domanda: Perelà è un antiromanzo ambiziosamente cristologico?
Read More »Aldo Palazzeschi, scrittore futurista…ma non solo
Personalità eccentrica, Aldo Palazzeschi ha rappresentato uno dei primi motivi di rottura nella letteratura italiana di inizio novecento. Nonostante il suo nome sia legato prevalentemente ad opere riguardanti il filone futurista, non risulta esauriente incardinare Palazzeschi in un'unica categoria di appartenenza.
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