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Silvia Ziliotti

J.Teege: “Amon – mio nonno mi avrebbe ucciso”

Jennifer Tigge

Pochi si documentano sulla generazione di Hitler, vissuta nell'ombra. Neanche Jennifer Teege sapeva molto di loro, pur essendo una persona attenta e curiosa, pur avendo vissuto in Israele, pur essendo tedesca. Una tedesca particolare, figlia di madre tedesca e padre nigeriano, un mix quantomeno inusuale quando Jennifer nacque, l'unica bambina nera della sua scuola. Da un lato, una vita assolutamente normale, quella di Jennifer, una volta entrata nella famiglia Teege, che la adottò dopo un periodo di affidamento. Normale, finché, a 38 anni, un libro tra tanti le cambia la vita, un libro sulla sua famiglia, quella biologica. E Jennifer si scopre nipote di Amon Goth, uno dei più crudeli capi nazisti della storia. Proprio lei, che porta in sé sangue nigeriano, proprio lei che ha vissuto per anni in Israele, creando forti legami con le persone che vi vivono, lei che crede nel rispetto e nella dignità, lei, nipote di Amon Goth. Una sola conclusione è possibile: suo nonno la avrebbe sicuramente uccisa.

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“I (don’t) love shopping”, di Sophie Kinsella

I love shopping

I love shopping altro non è che il tripudio di tutti gli stereotipi più noti per farsi beffa del genere femminile, con compiacenza delle donne stesse (cominciato con Il Diavolo veste Prada, di Lauren Weisberger), è l'incarnarsi della bionda senza cervello, è il mito corrotto del vendere il proprio corpo in cambio di denaro e successo, è l'importanza assoluta dell'aspetto esteriore e del mito del marchio, dell'abito griffato. È una bellezza falsa, lontana anni luci dalla bellezza del dandy e dell'esteta.

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La valigia di mio padre, di Orhan Pamuk

Orhan Pamuk

Nel 2006 lo scrittore e saggista turco Orhan Pamuk, già scrittore di romanzi come Neve o Il mio nome è rosso, ha ricevuto il Nobel per la letteratura. Il 7 dicembre di quell'anno, a Stoccolma, l'autore turco ha tenuto il suo discorso. Un discorso talmente profondo, ben strutturato e significativo, che la casa editrice Einaudi vi ha dedicato un piccolo volume della sua collezione Bianca, intitolato La valigia di mio padre, il titolo del discorso stesso.

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Pulp, di Charles Bukowski, un pasticcio narrativo

Bukowski

Il primo approccio che si ha con Bukowski, soprattutto se non vi si è preparati, può essere straniante se non addirittura disturbante. Senza alcun dubbio, è un genere unico al mondo. Questo assolutamente non significa che sia il migliore, il più piacevole, il più lodevole; significa solo che non leggerete mai un altro autore altrettanto diretto, esplicito e crudo.

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Il peso della farfalla, di Erri De Luca

il peso della farfalla

Il peso della farfalla è la storia di un'ascesa e di un declino, l'intrecciarsi unico e irrecuperabile di due vite opposte ma speculari e simili, la storia di due anime libere. Protagonisti un capriolo orfano e maestoso e il cacciatore che lo rese tale; filo conduttore della storia è la lotta della vita, lo scontro finale tra uomo e animale, dopo una vita di battaglie e di rincorse, colme di antico rispetto e basate sull'amore per la vita solitaria e montana.

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Perché non si dovrebbe amare “Cinquanta sfumature”

50 sfumature di grigio

La trilogia delle Cinquanta sfumature è priva di contenuti, di passione, di coinvolgimento, di emozioni: l'autrice sembra abbia scopiazzato in malo modo Nove settimane e mezzo di Mc Neill, propinandoci una donna ridicola e imbarazzante come la protagonista di I love shopping, oltreché inetta ed irritante. Nessuna donna di buon senso e che ama se stessa si indentificherebbe o vorrebbe essere Anastasia, la protagonista di Cinquanta sfumature di grigio, ma si sa, il marketing trasforma la fuffa in casi letterari.

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Il fenomeno Hunger Games-Il canto della rivolta

Hunger gmaes

Hunger Games. La ragazza di fuoco. Il canto della rivolta. Questi i titoli della trilogia di Suzanne Collins, un fenomeno editoriale prima, cinematografico poi. Una storia semplicemente cruda e brutale, la traiettoria di una società portata al limite della legalità, del rispetto e del senso di umanità, il disegno della democrazia distorta e dell'abuso tecnologico, la precisa descrizione dell'irrazionale senso dell'amore, l'evidenza della fragilità della vita.

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