Il labirinto degli spiriti (Mondadori, 2016) è l’ultimo volume della saga de ‘Il cimitero dei libri dimenticati’ di Carlos Ruiz Zafòn, cominciata con L’ombra del vento nel 2001. Zafòn racconta la Spagna di Franco unendo mistero, dramma, comicità, storia e amore in un romanzo che non è classificabile in nessuno di questi generi ma che è semplicemente un inno alla letteratura e al piacere della lettura. In quest’ultimo capitolo ritroviamo Daniel, Bea, Fermin e tutti i personaggi della saga più la vera protagonista di questo volume: Alicia Gris, investigatrice che ha il compito di portare alla luce la verità su Mauricio Valls e la generazione di scrittori maledetti di Barcellona. La prima parte de Il labirinto degli spiriti è composta dalle sue indagini, la seconda (ovvero circa le ultime cento pagine) ha come protagonista Julian Sempere, figlio di Daniel, e rappresenta la conclusione della tetralogia, dove tutti gli ‘ingranaggi’ trovano il loro posto.
Il labirinto degli spiriti: si chiude il cerchio della saga di Zafòn
Con Il labirinto degli spiriti, Carlos Ruiz Zafòn ci conduce per mano attraverso l’ultimo capitolo della saga de ‘Il Cimitero del Libri Dimenticati’, la tetralogia che lo ha reso famoso a livello internazionale, consacrandolo come il secondo autore spagnolo più letto al mondo dopo Miguel de Cervantes. Questo ultimo volume, imponente più di 800 pagine, segna sia la conclusione dei molti misteri attorno alla città di Barcellona, rappresentata in un dopoguerra oscuro e dai contorni gotici, sia la ‘chiusura del cerchio’, aperto con il primo volume e un Daniel Sempere che conosce per la prima volta da bambino il Cimitero del libri dimenticati e che nell’ultimo romanzo passa il testimone a due generazioni successive di Sempere.
Il labirinto degli spiriti è Barcellona, ovvero la città vista con gli occhi di Victor Mataix, uno degli scrittori maledetti periti durante la guerra nel carcere di Montjuic a causa delle azioni illecite di Mauricio Valls, allora a capo del carcere e in seguito ministro del regime. Victor Mataix, Julian Carax e David Martìn compongono la generazione di scrittori maledetti di cui Barcellona si è cibata durante gli anni bui e sui quali si torna a far luce grazie alle indagini di Alicia Gris, protagonista de Il labirinto degli spiriti, personaggio in bilico fra il bene e il male, come ogni cosa in questa tetralogia, che seduce dalla prima pagina. Alicia Gris è piena di luci e ombre, incattivita da una vecchia ferita di guerra cerca di raggiungere una vita ‘normale’ pagando i suoi debiti con un’ultima indagine: trovare il ministro Valls scomparso nel nulla da giorni. Sembra che siano molti ad avere un conto in sospeso con lui, compresa la famiglia Sempere, e spetta ad Alicia scavare nel suo passato e trovarlo. Ma per salvarlo o metterlo a tacere per sempre? Questo interrogativo avrà risposta solo alla fine del romanzo. Alicia, la seducente femme fatale che non si fa scrupoli ad usare qualsiasi trucchetto per raggiungere la verità, ha una fedele ‘spalla’, il capitano Vargas, che nella coppia rappresenta ‘la forza bruta’.
Carlos Ruiz Zafòn riesce così nel difficile compito di creare un duo convincente, un compito che molti autori di thriller non riescono a portare a termine in anni di carriera, mentre lui ci riesce senza scrivere neppure un giallo ‘puro’. Il labirinto degli spiriti, come dice lo stesso Zafon a fine romanzo, è il quarto capitolo della saga, che lega assieme i fili rimasti sciolti negli altri volumi, e li intreccia portando alla luce gli intrighi politici della Barcellona della seconda guerra mondiale. L’ombra del vento era stato un inno alla letteratura, Il gioco dell’angelo un romanzo psicologico all’interno della follia dello scrittore David Martin, Il prigioniero del cielo il racconto del carcere di Montjuic dal punto di vista sarcastico e profondo di Fermin Romero de Torres. Tutti e quattro i volumi rappresentano porte d’accesso alla storia, leggibili anche in ordine sparso, e con Il labirinto degli spiriti Carlos Ruiz Zafon ci dona l’ultima imperdibile chiave d’accesso al ‘Cimitero dei Libri Dimenticati’.