Casa Editrice: Albatros Il filo
Collana: Nuove Voci-Imago
Genere: Fantasy
Anno: 2021
Pagine: 316
I druidi, dignitari appartenenti alla classe dirigente sacerdotale, maestri di vita e cerimonieri, dediti all’insegnamento della filosofia, della magia e delle arti taumaturgiche. Sono questi i celti protagonisti dell’ultimo romanzo fantasy di Marco Motta, edito da Albratos e intitolato Le foglie del destino. Spesso viene attribuita ai druidi, soprattutto in età antica, la responsabilità di sacrifici umani a fini religiosi, ma non ne abbiamo prova. Tuttavia spesso si è cercato di denigrare questa figura potente e affascinante che si ritrova come personaggio positivo nel romanzo di Motta.
Haara, il pianeta della luna Viola e Calideo, il pianeta della luna verde, sono legati all’insaputa dei loro abitanti, da un destino comune. La natura, sotto forma della divinità Agaty, richiede un cambiamento ciclico e la creazione di un nuovo pianeta frutto dalla fusione dei singoli. Gli strumenti della dea sono i Druidi Neri, la parte maschile degli utilizzatori della magia della natura, che attraverso il Male Nero, una contaminazione di tutto ciò che vive sui due pianeti, portano la morte e la conseguente rinascita nella nuova forma. Tuttavia, nel ciclo di morte e rinascita durante il quale le vicende sono narrate, i Druidi Neri attuano il loro piano di destabilizzazione di un processo millenario, cercando di creare un nuovo mondo sotto il proprio dominio.
In questo contesto, oscuro agli abitanti di Haara e di Calideo, la dea Agaty, sceglierà la giovane Druida Alys come suo strumento per contrastare il piano dei confratelli neri. La Via, cioè il sentiero che porta una giovane druida a diventare adulta, porterà la protagonista di questo libro e dei successivi, a scoprire il suo pianeta Haara. Per lei, tutto sarà una novità perché inizierà a camminare lungo la propria Via dopo aver passato i primi venti anni chiusa in un circolo druidico. Alys è ignara di quello che sta realmente accadendo al suo pianeta ma i primi contatti con il Male Nero, nella foresta delle Antiche Querce, creeranno in lei molte domande alle quali riuscirà a dare risposta lungo il suo viaggio. Le sue certezze inizieranno a sgretolarsi e prenderanno nuove forme grazie anche agli amici che incontrerà.
Alys, entrando in contatto con un cavaliere riuscirà a capire molte cose di se stessa che prima ignorava.
Le foglie del destino costituisce il primo capitolo di una saga fantasy avvincente e dalla lettura scorrevole che mette in evidenza la non importanza del sapere con certezza se i druidi fossero uomini o donne. E in effetti esiste una corrente che vuole il mondo celtico legato alla Madre terra, alla donna come origine della vita. La figura del druido non da conferma né alla fazione che vuole i druidi essere solo degli uomini, né alla fazione opposta. Motta con questo libro omaggia la figura femminile.
Nella fattispecie l’autore di concentra su una ragazza, Alys, giovane druida che intraprende un coraggioso cammino alla ricerca della Via. La sua missione è divenire una Essyn adulta. Ha commesso un grande errore: ha creduto di essere la migliore, sentendosi superiore alle sue compagne, ma è pronta a rimediare. Molti saranno gli incontri che farà lungo il viaggio, molte le visioni, gli ostacoli, la magia da plasmare, le foreste da liberare, i combattimenti che dovrà affrontare.
Ma chi erano storicamente i druidi? Cosa si sa di loro? Le nostre conoscenze sui druidi si fondano su una documentazione molto complessa e spesso contraddittoria, composta sia da testimonianze archeologiche, iconografiche ed epigrafiche che da fonti letterarie, in testi classici e in lingue celtiche.
Lo scrittore lombardo Marco Motta fa conoscere ad appassionati e non il mondo dei druidi lontano tradizione storiografica antica la quale ha ereditato e trasmesso numerosi pregiudizi ideologici relativamente al celta-tipo, ovvero un barbaro che nel combattimento è individualista, impulsivo, senza disciplina di gruppo, né strategia militare, schiavo del vino e di bagordi, poco resistente allo sforzo e facile allo scoraggiamento nel caso in cui la vittoria non giunga subito. L’autore presenta invece un universo diverso, che si vuole allontanare dai luoghi comuni proponendo al lettore la figura della druida bianca che deve rimediare alla sua superbia per poter conquistare la “rinascita”.
Il fantasy di Motta offre due beni contrastanti, che in esso si fondono: ci si trova se stessi e al contempo una tregua dall’identità.
Motta suggerisce, attraverso un fantasy avvincente, e senza lasciarsi sedurre troppo dal desiderio o dalla tendenza di complicare la trama per appassionare ulteriormente il lettore riempiendolo di colpi di scena e di eccessivi intrecci paralleli, che bisogna trascendere se stessi, a volte, per poter davvero scoprire e afferrare la propria identità.
Le foglie del destino può essere considerato un romanzo di formazione che unisce il gusto per la visione alla riflessione su tematiche quali il rapporto uomo-Natura, in un contesto di romanzo di genere che coniuga una storia di coraggio ed eroismo al femminile e trattazione del tema ambientalista, concentrandosi intelligentemente sulla Natura e suoi suoi abitanti.
Contatti
Le foglie del destino: Vol. 1 : Motta, Marco: Amazon.it: Libri