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‘’Un’altra notte ancora’’, il libro di Domenico Cornacchia che racconta il Kilimangiaro e il viaggio di un’anima

“Un’altra notte ancora, Kilimangiaro Marangu Route” è il libro di Domenico Cornacchia pubblicato da Edizioni Efesto. Il testo nasce in seguito a un viaggio in Tanzania in cui l’autore resta quasi folgorato da questa terra così lontana ma, allo stesso tempo, accogliente nei suoi profumi, nel brusio dei suoni che la avvolgono e nei colori meravigliosi che la ammantano.

L’autore, insieme a un gruppo di amici, decide di raggiungere la vetta del Kilimangiaro; il fulcro dell’opera è proprio la narrazione di questo viaggio, meraviglioso e formativo, in cui emozioni, fatica e gioia diventano un tutt’uno mescolandosi in un vortice che culla e avvolge, al contempo, le emozioni dei viaggiatori scaturite da questa singolare esperienza. La bravura di Domenico Cornacchia consiste nel presentare al lettore un libro che, di fatto, è una guida ma che in realtà diventa pian piano un’avventura da seguire: chi si approccia alla lettura di questo libro emozionante non faticherà a immedesimarsi negli esploratori, protagonisti di un’impresa così suggestiva.

L’originalità dello scrittore risiede proprio in questa peculiarità; un libro che si distacca dalla cornice asettica della guide classiche ma, anzi, sembra accompagnare passo dopo passo il lettore attraverso la scoperta. I caldi colori dell’Africa sfumano, pagina per pagina, mescolandosi alle emozioni e alle avventure del viaggio; un cammino che non rimanda a sterili descrizioni, ma che anzi si accosta in modo intimo al lettore. E, in questo contesto, è proprio il lettore che si sente compagno di questa speciale spedizione di viaggiatori dediti all’avventura.

Il lettore come compagno d’avventura e le tappe di un viaggio straordinario

Domenico Cornacchia si concentra sì nella descrizione delle tappe del viaggio, ma anche sui dettagli minuziosi di cui ogni fase di questo lungo cammino è caratterizzata. La prima tappa del viaggio è Mandara Trail; un rifugio povero, poco curato, che accoglierà gli avventurieri durante l’impervio cammino. Il riparo trovato è molto semplice, ma assicura ai protagonisti dell’emozionante cammino un po’ di ristoro nonostante il freddo della notte e gli scarsi servizi igienici. Tuttavia, il riposo sarà apprezzato merito anche del clima sereno e delle succulente pietanze preparate dal cuoco del rifugio.

La seconda tappa raccontata dall’autore è Horombo Hut dove la magnificenza della natura si rivelerà ai viaggiatori in ogni dettaglio. Il rifugio sorge su colline pietrose con scarsa vegetazione la cui vista panoramica toglie il fiato; cielo e orizzonte si fondono in una tavolozza di colori pastello che trasmettono serenità. Alla vegetazione arida si contrappone il vociare della gente del posto con le loro tradizioni, i loro balli, la loro immensa cultura. L’autore abruzzese racconta, e presenta ai suoi lettori, la bellezza della Via Lattea che si rivelerà ai protagonisti in tutta la sua grandiosità. Lo scrittore interseca magistralmente immagini, suoni, natura, colori e cultura in un unico quadro che diventa, agli occhi del lettore, una grande opera variopinta in cui non si può non rimanere estasiati dalla meraviglia: uno stupore che proviene dalla bellezza dell’esplorazione e dall’importanza della diversità come valore e arricchimento. La natura selvaggia, a questo punto del libro, farà da sfondo all’emozione palpabile dell’autore che si rivelerà  in modo puro e autentico al lettore che avrà deciso di seguirlo in questo viaggio meraviglioso.

 Un’altra notte ancora non una semplice guida: consigli, emozioni e un parallelismo con il Viaggio dell’eroe

L’autore, all’interno del testo, dà consigli su come affrontare la scalata, parla del lessico e della lingua concentrandosi sulla terminologia più utilizzata; stila un prezioso decalogo sull’attrezzatura e gli oggetti da avere qualora ci si volesse avventurare in un’esperienza simile e descrive anche aspetti più pratici come costi, abbigliamento, usi e consigli medici con contributi di esperti. Ma oltre l’aspetto pratico colpisce il forte impatto emozionale; la penna dello scrittore, infatti, sembra quasi ‘’trasportare’’ in quei mondi lontani e inalterati chi si accosta alla lettura del libro.

Il mondo lontanissimo e incontaminato, il freddo notturno e la canicola del mattino, diventano tratti essenziali per immergersi nelle profondità del proprio Io. Quello di Domenico Cornacchia non è solo una viaggio verso una terra vergine, la cui potenza non risiede solo nella posizione geografica che la contraddistingue ma, specialmente, nel flusso emozionale che emana; il percorso dell’autore è soprattutto un viaggio dentro sé stesso e il proprio essere. La chiamata all’avventura sembra quasi quello che, in letteratura comparata, viene definito monomito o ‘Viaggio dell’eroe’: un parallelismo che sovviene alla mente del lettore che si emoziona, e accompagna l’autore, in modo automatico.

Le tappe del viaggio all’interno di un universo incontaminato rappresentano proprio i punti di un percorso personale, simili a un archetipo moderno del viaggio dell’eroe. Questa particolarità narrativa rende il libro di Domenico Cornacchia non una sterile guida fatta di elenchi, cose da fare e da vedere, né tanto meno un algido manuale per viaggiatori; ‘’Un’altra notte ancora’’ regala al lettore la visione di un mondo lontano fatto di profumi, colori, suoni di una terra ma è soprattutto un libro che racconta la vicenda di un’anima.

 

Un’altra notte ancora. Kilimangiaro Marangu Route – Il Club del Libro

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