Lei dormiva accanto, abbracciandolo. Il suo respiro era così leggero che quasi non la sentiva. C’era solo la luce della luna che entrava dalle inferriate. Nessun altra luce. Solo il rumore di fondo delle macchine che passavano sulla circonvallazione. Tutti i loro amici e le loro amiche erano andati a dormire. Tutto il mondo sembrava assopito. A lui sembrava trascendere il tempo quando l’abbracciava. Nessuno di loro si sentiva mai solo in quel tempo. Nessuno può considerarsi solo quando si ha una caterva di amicizie. Lei era bella e non usava mai truccarsi. Era bella al naturale. Così tonica e con i suoi capelli a caschetto castani. Indossava jeans e un piumino. Era così semplice! Entrambi erano coperti da un semplice plaid. Dormivano vestiti da diverse notti. Niente altro. Si sentiva alle volte giovane per sempre ed altre volte immortale quando le dormiva accanto.....
Read More »Pensieri sparsi su Borges, di Davide Morelli
Borges è stato senza dubbio uno dei più grandi scrittori del Novecento. La sua cultura è stata enciclopedica. La sua memoria è stata prodigiosa. Forse talvolta Borges ha avuto paura di essere come il suo Funes. Ricordo che per il Funes la memoria sprovvista di filtro ed incapace di oblio era diventata "un deposito di rifiuti" e aveva reso il personaggio sovraccarico di letture e di sensazioni al punto da non riuscire più a pensare. Forse questa era una sua ossessione.
Read More »‘Criminal profiling’: un racconto di Ivano Mugnaini
Era la notte più buia mai apparsa sulla terra. Anzi, era una notte che si rifiutava di apparire, perfino come essenza oscura. Non si camminava per le strade, ci si immergeva, quasi a memoria, in ipotesi di vie e marciapiedi. Uno dei rarissimi rumori che si potevano udire in tutta la città era la voce cupa di Marco Rattis, alias Markophone. Il dee-jay di Radio Utopia 2000 era scarso, a partire dal nome d’arte che si era scelto. Ma lavorava in una radio libera, libera veramente, per dirla con le parole di una canzone che era solito programmare con gusto. Era tanto libera, la sua radio, che a volte gli sembrava non esistesse. Etere nel buio, niente nel niente. Ma nel buio non c’è il nulla: c’è carne, sangue, linfa vitale. Quella notte a Markophone era riemerso lo sfizio di un vizio: capire qualcosa.
Read More »‘Maradona, l’albatros che danza’, dello scrittore Ivano Mugnaini
Questo pezzo non parla di Maradona. Parla del sogno e parla della realtà, della bellezza del calcio generato da lui. Dopo il memorabile goal all’Inghilterra ai Mondiali del 1986 un commentatore argentino definì Maradona “aquilone cósmico”. Un altro cronista esclamò una mezza dozzina di volte “un poema de goal!” Se si accosta Maradona alla poesia, mi viene in mente l’Albatros di Baudelaire: “Il Poeta principe delle nubi / sta con l’uragano e ride degli arcieri/ esule in terra […] con le sue ali di gigante”.
Read More »Racconti brevi della scrittrice Valeria Serofilli
Ride l'americana di colore in sovrappeso sotto al mio balcone. Una risata sana, grassa come lei, orgasmica, che dire? Il primo passo verso la felicità. Di fronte a lei un'altra americana, altrettanto grossa ma bionda. Risate che suonano anacronistiche in questo periodo di pandemia ma che è come se salissero al cielo, lame di luce a penetrare le nubi per poi ricadere salvifiche su reparti asettici, o almeno dovrebbero, di ospedali, e a rischiarare il grigiore dell'asfalto di strade semivuote. E' il primo racconto breve di Valeria Serofilli
Read More »Un giorno nella vita di Frida Kahlo
L'allestimento proposto alla Fabbrica del Vapore, a Milano, è un compendio tridimensionale sulle varietà artistiche che compongono la carriera della pittrice messicana. Il titolo della mostra "Il caos dentro" dispiega la sua lungimiranza nel voler mostrare, concentrarsi a voler mostrare, la poliedricità del quotidiano d'artista che ha fatto emergere le tele che il mondo ha imparato a conoscere. Il viaggio diventa quasi da indagine, anche da indagine, analisi, psicoanalitica, dal momento che si propone di fatto al visitatore ogni tassello personale che ha contribuito a forgiare le abilità figurative di Frida Kahlo. Si sbuca, ovverosia, improvvisamente sui sentieri della semiologia dell'arte, della fenomenologia, quasi, allungandoci verso tutte le aule, o gli spazi ricavati per la mostra.
Read More »‘Il virus’ e ‘Gli occhi miei’. Due poesie di Veronica Manghesi
Proponiamo due poesie della poetessa pisana Veronica Manghesi. Artista e musicista, dal 2016 è Poetessa Federiciana, Accademica dei Disuniti e Consigliera della Proloco Litorale Pisano. Nel 2015 ha avuto l’onore di essere scelta dalla Direzione Generale della Fondazione Mario Luzi Editore per essere pubblicata nell’Enciclopedia di Poesia Contemporanea. Premiata in molti importanti concorsi cittadini e nazionali, è stata pubblicata in numerose antologie poetiche pregevoli e partecipa attivamente agli eventi per la valorizzazione culturale ed intellettuale del suo territorio, incluse le letture pubbliche dei grandi classici a cura della Scuola Normale Superiore di Pisa, recite teatrali ed avvenimenti dell’Associazione degli Amici di Pisa per la promozione della città, oltre che giurata in concorsi letterari ed artistici di rilievo. Ha pubblicato nel 2014 la sua prima raccolta, "Il mio mare all'improvviso" (MdS Editore). A primavera 2020 presenterà il suo secondo testo poetico "I pesci non urlano" (Giovane Holden Edizioni).
Read More »’22 febbraio 2020′, un racconto ai tempi del Coronavirus di Valeria Serofilli accompagnato da poesie
Il presente racconto, nato dall'esigenza di scrivere un testo che traesse spunto dall’attuale crisi derivante dal Coronavirus, dal forzato isolamento e dalle dinamiche psicologiche e sociali non di rado alienanti che stiamo vivendo, è stato scritto nell'ambito della campagna #iorestoacasaascrivere, che ho personalmente promosso sulla scia della vasta diffusione online di quella mediatica #iorestoacasaaleggere.
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