La parabola esistenziale di Marina Ivanovna Cvetaeva è trama romanzesca, leggenda per sua natura. Impossibile trattarla al pari di quella di altri poeti. Impossibile cercare paragoni e somiglianze. Marina vive delle due uniche categorie dell'anima a lei necessarie: l'amore e il dolore. Nella Russia della Rivoluzione Bolscevica, il marito, Sergej Jacovlevic Efron, segue gli eserciti dei Bianchi. Lei rimane sola con due figlie, Alja e Irina. Irina muore di stenti. In Boemia, nel 1921, si ricongiunge al marito che vi si è rifugiato. A Parigi arriva nel Novembre del 1925. Irruente e ribelle, è isolata dalla colonia dei profughi russi. Non si piega a compromessi, non ostenta il suo volto antisovietico.
Read More »Maria Luisa Spaziani, la ‘Volpe’ di Montale, poesie già oltre la vita
Maria Luisa Spaziani è stata una delle poetesse italiane più importanti del Novecento, che con la sua poesia ha accompagnato lo scorrere del secolo scorso. Torinese, appartenente ad una famiglia borghese, coltiva fin da subito l'amore per la letteratura e per la poesia in special modo, fondando e dirigendo a soli 19 anni una rivista letteraria “Il dado” intorno alla quale si muovevano autori come Penna, Sinisgalli, Pratolini .
Read More »Edna St. Vincent Millay, poetessa scapigliata ed impegnata vincitrice del Pulitzer nel 1923
Un secolo fa, nel 1920, Edna St. Vincent Millay, ragazza sognatrice e audace, di astratta bellezza, pubblica A Few Figs From Thistles: non è il suo esordio (alcuni testi, insieme al poema Renascence, pura potenza – “Io vidi, udii, conobbi fino in fondo/ di ogni cosa il Come e il Perché:/ il passato, il presente e il per sempre” –, uscirono nel 1917), ma è il libro che la rende regina del Greenwich Village, la diva degli intellettuali scapigliati.
Read More »Hilda Doolittle, la poetessa americana che amava la mitologia classica e l’imagismo e che stregò Ezra Pound
Nata a Bethlehem, in Pennsylvania, il 10 Settembre del 1886 da Helen Wolle, morava, amante della musica e pianista, e da Charles Doolittle, professore di astronomia presso la Lehigh University, la vita di Hilda Doolittle è stata molto ricca di viaggi, incontri personali e culturali. La coppia ha cinque figli, di cui una morta subito dopo la nascita. Nella famiglia Doolittle vive inoltre un altro figlio di primo letto del padre. Hilda cresce dunque con cinque fratelli maschi. Conosciuta semplicemente con le iniziali H.D., la poetessa Hilda Doolittle studia letteratura greca al Bryn Mawr College di Philadelphia, ma si ritira prima di aver concluso gli studi. Nel 1907, per un solo anno, è fidanzata con Ezra Pound. Le sue poesie, apparse su “Poetry” nel 1913, sono da questo definite come un perfetto esempio di poetica imagista.
Read More »‘Taranta d’inchiostro’ di Valeria Serofilli, in anteprima il saggio critico di Floriano Romboli alla raccolta poetica
La più recente raccolta di versi di Valeria Serofilli, Taranta d’inchiostro, è contraddistinta da un notevole equilibrio formale-stilistico e dall’indubbia coesione strutturale dei testi. Con interessante perizia ordinativa l’autrice premette infatti alle cinque sezioni di cui consta la silloge una lirica, intitolata L’architetto, dalla palese funzione introduttiva e tematicamente focalizzante, ove è facile rilevare la centralità della figura del ragno quale referente primario di un suggestivo campo associativo che connette la tessitura dell’insetto industrioso (“Tesseva un filo in più il ragno”) all’attività del poeta, alla sua ricerca etico-estetica (“Come aggiungesse da poeta un altro verso”), nell’allargamento prospettico di chi intende elaborare le esperienze particolari allo scopo di enuclearne i significati più generali e profondi in vista dell’acquisizione di una sintesi superiore animata da uno spirito metafisic
Read More »‘Dantedì’: Una giornata per celebrare Dante, il “Sommo Poeta” e la nostra identità
A partire dall'anno corrente, il 25 marzo non sarà più considerato un giorno qualunque. Il Ministero dei Beni Culturali ha istituito nella sunnotata data il Dantedì, giornata dedicata alla celebrazione del “Sommo Poeta” Dante Alighieri. Infatti, proprio nel 2021, ricorrerà il 700esimo anniversario della morte del “padre della lingua italiana”. In occasione di questa festa letteraria ognuno di noi è invitato a partecipare e a dare il proprio contributo. In che modo? Leggendo, “postando” sui social, declamando, o semplicemente citando i meravigliosi versi che hanno unito milioni di generazioni e che continueranno ad unirle anche in questo momento non facile. Permettendo a tutti di farsi avvolgere dal potere eternante della poesia in un unico abbraccio collettivo, dal sapore “familiare”.
Read More »‘Frammenti di un precario’ di Giuseppe di Matteo: i dolori e le gioie di una generazione
Il precario gioca la sua poetica finale, da outsider, come sempre, ma lasciando una scia profonda d’insegnamento ai posteri. Frammenti di un precario (Les Flâneurs Edizioni, 2019), del giornalista barese Giuseppe Di Matteo, già collaboratore de «Il Giorno», Telenorba e «La Gazzetta del Mezzogiorno», rappresenta una carezza sul capo dolente degli Ungaretti, Quasimodo e Saba: la sua poesia pianta nel panorama letterario ultra-contemporaneo un ermetismo 2.0 dallo stile godibile, pervaso d’attualità, che si esprime in schegge pregne di ricordi di viaggio, spinte da pavide emozioni della disillusa generazione “Z” e illuminate da fasci di luce di un lessico mescolato tra classicismo fondante e calembours transalpini.
Read More »Octavian Goga, il poeta-vate irredentista della Transilvania
La Transilvania di Octavian Goga è un quadro dipinto coi pastelli arcadici di verdi boschi di abeti e di campi falciati, morbidi e lisci come la seta, inondati dal sole sotto l’azzurro del cielo trapunto di farfalle svolazzanti. Ma il genius loci transilvano si rivela anche nelle tinte fosche di un paesaggio inospitale: “Alle pendici oscure dei Carpazi dove c’è suono di campane e accette ed esce l’orso a passeggiare” Qui, nel villaggio di Rășinari, lungo il confine rumeno dell’Impero asburgico, nasce nel 1881 Octavian Goga da Iosif, pope, e Aurelia, maestra. Studia con difficoltà al liceo ungherese di Sibiu: i risultati deludenti e uno scontro con il professore di storia lo spingono a trasferirsi al liceo rumeno di Brasov. Intraprende gli studi presso la facoltà di Lettere e Filosofia di Budapest. Lascia l’università nel 1904 senza aver conseguito alcuna qualifica accademica. Un avvenimento fondamentale per la sua evoluzione intellettuale è rappresentato dalla collaborazione con la rivista Luceafărul, pubblicata nella capitale ungherese dagli esuli rumeni.
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