Sarà trasmessa in diretta streaming su più di 1000 canali di piattaforme multimediali di tutto il mondo e in circa 60 lingue diverse la conferenza dal titolo “Crisi globale. Questo già riguarda ognuno di noi” il 24 luglio prossimo che vedrà, tra i protagonisti, personalità internazionali che si confronteranno su tematiche fondamentali per la nostra esistenza.
Read More »Il bestiario del DDL Zan a partire da Draghi l’incommensurabile. Una cronaca grottesca
Facciamoci del male. A ravanare tra i pensieri spericolati di questa tre-giorni-di-paura Vaticano versus Ddl Zan, c’è quasi da rimpiangere i bollettini in diretta del Comitato Tecnico-Scientifico. Ma il rispetto per l’intelligenza, unico partito cui sentiamo di dover immeritatamente iscriverci, ci impone l’improbo lavoro di decrittazione. Armiamoci e armatevi di coraggio.
Read More »Lo Zan, Fedez e il tiro all’opinione
Tra Fedez e Pillon, tutti a grugnire intorno alla proposta di legge del deputato PD. In democrazia, più si rispetta la diversità, meglio è. Nella finta democrazia liberale, invece, funziona come nella Fattoria degli animali di Orwell: c’è sempre qualcuno che vuol essere più uguale degli altri.
Read More »Il mercato della massa a Washington DC tra Whitman, Faulkner e Canetti, che avevano previsto tutto
All’inizio pareva una gita, rocambolesco assalto tra violenza e selfie. Nei video vediamo uomini in costume, un tizio a torso nudo, con le corna; molti sorridono. Alcuni sventolano bandiere, i più sventolano i cellulari. Nell’androne che porta verso il Senato alcuni sono intimiditi, sorridono storto: hanno la consapevolezza di ‘fare la Storia’, ma pare, in fondo, che siano lì, impacciati, a fare una visita guidata nel ‘cuore della democrazia americana’. Fotografia emblematica: un tizio entra nell’ufficio di Nancy Pelosi, presidente della Camera, ride, mette il piede sinistro sulla scrivania. Ha il cellulare in mano. Il Congresso degli Stati Uniti, come si sa, è a Washington DC, al Campidoglio (Capitol): il legame con la tradizione ‘romana’ – insieme repubblicana e imperiale – è un fato, un segno.
Read More »Solo Assad può salvare Erdogan
Beirut. Giornalisti e intellettuali col ditino puntato, prima di scrivere o parlare dell’assedio di Idlib, per onestà intellettuale, hanno il dovere di spiegare a lettori e auditori tre questioni fondamentali. Primo. Chi occupa il territorio e tengono in ostaggio i civili sono gruppi terroristici in passato legati a Jabhat al Nusra, ramo siriano di Al Qaeda, nemici di Assad e anche dei curdi. Secondo. La presenza militare della Turchia, membro della Nato, in quel territorio è una violazione del diritto internazionale oltre che della sovranità della Siria. Terzo e ultimo punto.
Read More »L’universo orwelliano delle sardine
Chi non è, a suo modo, fomentatore d’odio, scagli la prima pietra. Questa di sicuro non è la prima, dato il clima pro-regolamentazioni della comunicazione e dell’informazione online che aleggia intensamente, almeno dai tempi della Brexit in poi. Ma il promotore di questa idea è colui che, onnipresente da mesi sulle reti e sulla stampa nazionale e internazionale, pretende una Politica “con la P maiuscola” (nonostante questa nasca da un dibattito fatto di proposte concrete che, in più occasioni, le Sardine hanno dimostrato di non poter offrire). Mattia Santori infatti è il leader del movimento che, proprio perché nato sospinto dai venti di mezzi e personaggi più mainstream, vorrebbe la distruzione degli altri mezzi di diffusione del pensiero, più funzionali alla disintermediazione.
Read More »Chi sono i morti dell’Europa? Il vuoto di Renzi, Salvini e della sardina Sartori
Pavel Ivanovič Čičikov attraversa la Russia per acquistare anime morte, i servi della gleba deceduti ma non ancora registrati come tali, così da costruirsi un capitale di spettri, una ricchezza fantasmatica da tramutare, poi, in viatico d’ascesa sociale. Questa figura mediocremente cordiale, “un uomo molto ammodo, comunque lo si rigirasse”, cui Gogol’ attribuisce i tratti della più totale banalità – né bello né brutto, né grasso né magro, né vecchio né giovane – è la metafora letteraria perfetta per il vuoto di rappresentanza che infesta l’Europa, reso ormai palese dal recente trionfo dei conservatori di Boris Johnson in Gran Bretagna.
Read More »La vittoria Di Boris Johnson: ‘Let’s get Brexit done!’
“Abbiamo il nostro sogno e il nostro proprio compito. Noi siamo con l’Europa, ma non dell’Europa. Siamo collegati, ma non mescolati. Siamo interessati e associati ma non assorbiti”. Sembrano riecheggiare così le parole pronunciate da Winston Churchill nel lontano 1930 mentre Boris Johnson, uno dei suoi più grandi estimatori, ottiene con 364 seggi la tanto agognata maggioranza assoluta.
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