Il 16 marzo sarà presente nelle sale italiane il live action de La bella e la bestia, rivisitazione moderna del capolavoro Disney del 1991. Diretto da Bill Condon e distribuito dalla Walt Disney Studios Motion Pictures, il film si propone di ripercorrere la rinomata fiaba investendo in un cast d’eccezione. A vestire i panni della bella sarà Emma Watson, conosciuta per la sua divertente interpretazione della maghetta Hermione Granger nella saga intitolata Harry Potter, ruolo che l’ha portata al successo. Accanto alla bellissima e generosa protagonista, figura la sua bestia (interpretata da Dan Stevens, famoso avvocato in Downton Abbey).
La bella e la bestia: tra amore e sortilegio
La trama de La bella e la bestia è risaputa: C’era una volta un principe narcisista ed egoista trasformato in bestia da una fata che, vestita da mendicante, gli aveva chiesto ospitalità in cambio di una rosa. Egli aveva rifiutato di aiutare la povera donna disprezzandone e irridendone l’aspetto. La sua superficialità lo rende vittima di un incantesimo volto ad insegnargli che la vera bellezza non risiede negli occhi ma nel cuore. Ritornerà un principe solo se riuscirà ad amare e a farsi amare fino a che l’ultimo petalo di rosa sarà caduto altrimenti rimarrà una bestia per sempre. Sebbene inizialmente Belle sia costretta ad accettare di vivere con la bestia per saldare il debito del padre, pian piano se ne innamora. La bestia ricambierà lasciandola libera di andare a curare il genitore malato. Sarà infatti proprio l’amore della giovane a salvarlo da se stesso.
A completare il triangolo amoroso c’è la figura del rivale Gaston (nella cui veste troviamo Luke Evans famoso attore e doppiatore) uomo egocentrico e arrogante che vuole sposare Belle solo per il suo aspetto. Nonostante tutte le peripezie che si susseguono, come in ogni fiaba che si rispetti, arriva il tanto agognato happy ending.
Ci si aspetta che il regista Condon, diventato famoso per due film biografici Demoni e dei (1998), che ripercorre la vita del regista James Whale grazie al quale ottenne un Oscar nel 1999 e Dreamgirls (2006) documentario sulle vicende del gruppo femminile The Supremes, ma non per questo estraneo ad altri generi come il fantasy infatti regista di The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte 1 (2011) e del sequel The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte 2 (2012), o il poliziesco come nel film Mr. Holmes – Il mistero del caso irrisolto (2015), dia ancora una volta prova della sua capacità camaleontica, dirigendo un altro godibile film.