Ada D’Adamo vince il Premio Strega 2023 con il romanzo Come d’aria. La scrittrice deceduta il primo aprile del 2023 batte Rosella Postorino che con Mi limitavo a amare te (Feltrinelli) era la favorita alla vigilia. Un trionfo a sorpresa, e che vede affermarsi una vera e propria piccola casa editrice, Elliot, e per la dodicesima volta nella storia dello Strega una scrittrice (l’ultima era stata Helena Janeczek nel 2018 con La ragazza con la Leica – Guanda).
“Come d’aria” è un memoir che non indulge molto in pietismo o vittimismo come tanti altri romanzi di questo genere, scritto in prima persona dalla D’Adamo rivolgendosi alla propria figlia affetta da una patologia totalmente invalidante, e parlando del proprio cancro terminale. Daria è la figlia, il cui destino è segnato sin dalla nascita da una mancata diagnosi. Ada è la madre, che sulla soglia dei cinquant’anni scopre di essersi ammalata. Questa scoperta diventa occasione per lei di rivolgersi direttamente alla figlia e raccontare la loro storia.
Tutto passa attraverso i corpi di Ada e Daria: fatiche quotidiane, rabbia, segreti, ma anche gioie inaspettate e momenti di infinita tenerezza.
Le parole attraversano il tempo, in un costante intreccio tra passato e presente.
Il dramma di Daria si intreccia con quello di Ada, che si ammala di tumore al seno, diffuso poi in tutto il corpo nonostante le terapie, e la sofferenza è tanto più intensa per la consapevolezza che <quando hai un figlio disabile cammini al posto suo, vedi al posto suo, prendi l’ascensore perché lui non può fare le scale, guidi la macchina perché lui non può salire sull’autobus. Diventi le sue mani e i suoi occhi, le sue gambe e la sua bocca. Ti sostituisci al suo cervello>.
E’ il racconto di una vita, fatta non solo di dolore , ma anche di interessi profondi, di rapporti familiari e amicali intensi. Un romanzo luminoso che non disturba il lettore, pieno di buoni sentimenti.
Sto guardando fuori dalla finestra. Giù in cortile, nel buio, un gatto cerca riparo dalla pioggia; è bagnato, infreddolito, spaventato. Una bestia sola nella tempesta…Quel gatto sono io.
Oscillando continuamente tra passato e presente, Ada racconta di una vita trascorsa tra ospedali, visite mediche, fisioterapia, battaglie quotidiane contro la cultura dello scarto. Tuttavia una domanda resta: può essere definito questo romanzo, “letteratura”? ll Premio Strega sta alzando l’asticella della qualità o continua sulla strada del calcolo (in riferimento alle premiazioni delle piccole case editrici), dei buoni sentimenti, del già letto?