Le riflessioni sul valore culturale dei prodotti nati nell’Era Digitale sono oggetto di attenta riflessione nei dibattiti, ricerche e studi volte a dare un’identità al Digital Cultural Heritage, definito dall’UE nell’Art. 2 delle Conclusioni del Consiglio del 21 maggio 2014 come “risorsa strategica per un’Europa sostenibile”. (2014/C 183/08)1.
Le istanze internazionali sono state recepite all’interno della Scuola a Rete per la Formazione nel Digital Cultural Heritage, Arts and Humanities – #DiCultHer. La rete ha dato origine a un confronto vivace tra le istituzioni che ne fanno parte: università, scuole, istituzioni culturali, associazioni, singoli individui, al fine di identificare il digitale nel suo autentico ruolo di facies culturale dell’epoca contemporanea e di favorire un rinascimento culturale digitale, una nuova “Megàle Hellàs”, capace di raccogliere la straordinaria eredità culturale e storica dell’Italia, e in particolare del Mezzogiorno, vista in una prospettiva europea, rimodellandola grazie alla creatività dei suoi giovani e al coinvolgimento di vere e proprie “comunità di eredità culturale”, nello spirito della Convenzione di Faro2.
Tali riflessioni hanno maturato nel corso di questi ultimi anni proposte concettuali che sono state disseminate e arricchite nell’ambito di tutta una serie di iniziative progettuali realizzate dalla rete #DiCultHer con il coinvolgimento congiunto e sinergico delle comunità scientifiche, educative, territoriali in varie regioni d’Italia, soprattutto del Mezzogiorno.
L’incontro del 2 settembre in occasione dell’avvio della prima unità didattica delle Officine di Cultura Digitali3, prevista nell’Accordo Quadro siglato nel maggio scorso tra l’Amministrazione comunale di Matera e la rete #DiCultHer, rappresenta l’occasione per presentare la programmazione delle attività DiCultHer per l’a.s. 2019-204. Durante la presentazione si intende partire dalle recenti riflessioni che hanno portato alla redazione della Carta di Pietrelcina sull’educazione all’eredità culturale digitale5, un documento d’indirizzo volto a promuovere l’educazione e la formazione sul Patrimonio Culturale Digitale, nonché alla Piattaforma LRX CULTURA6 – basata sulla tecnologia Blockchain -, che rappresenta il luogo dove studenti, docenti ed operatori culturali potranno non solo condividere le loro attività previste nella programmazione di DiCultHer, ma anche accedere a servizi loro dedicati, prendendo contestualmente confidenza con una nuova tecnologia, la Blockchain, con cui le nuove generazioni dovranno confrontarsi.
Per DiCultHer tali attività rappresentano un modo sostanziale per contestualizzare la Convenzione di Faro nell’Era Digitale contemporanea, nella consapevolezza che l’uso responsabile del digitale non possa prescindere dal coinvolgimento consapevole e partecipativo dei giovani e di quanti provvedono a vario titolo alla loro istruzione e formazione.
Tale processo, che la Scuola a Rete ha inteso promuovere sin dalla sua costituzione nel 2015, si ritiene indispensabile in quanto volto a garantire il “diritto di ogni cittadino all’accesso ai saperi e ad essere educato alla conoscenza e all’uso responsabile del digitale per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale e dei luoghi della cultura” (Manifesto Ventotene Digitale)7.
L’intento programmatico e soggiacente a ogni attività di DiCultHer mira, quindi, a stimolare nei giovani una coscienza critica e una memoria storica che li induca ad andare oltre le nozioni erudite per riappropriarsi dell’importanza di saper leggere, interpretare e gestire le nuove fonti di conoscenza con autonomia intellettuale.