Walter Siti con il libro “Resistere non serve a niente”, edito da Rizzoli, è il vincitore del Premio Strega 2013.
Professore universitario di letteratura in pensione, critico e saggista italiano, il cui nome appare anche nei titoli di coda di una delle prime edizioni televisive del Grande Fratello, è riuscito a sbaragliare la concorrenza con 165 voti aggiudicandosi il Premio Strega 2013.
“Non dedico il premio a nessuno in particolare, le persone a cui tengo sono tante…ho scritto per loro”. Queste le prime parole dello scrittore emiliano. Tanta l’emozione e la gioia per una competizione che non è stata per niente all’ultimo voto, anche se poco prima dello spoglio egli stesso ha sottolineato: “Mi sono dato perdente già da ieri…è un esercizio zen, bella tattica per restare tranquilli!” .
Walter Siti nel suo ultimo romanzo “Resistere non serve a niente”, ha pensato di porre in esergo una citazione di Graham Greene: “La narrativa è più sicura: tanti editori avrebbero paura a pubblicare saggi su questi temi”, introducendo già il lettore in temi scottanti e scomode verità che diventano materiale per la costruzione di un grande romanzo contemporaneo.
Siti sceglie la finzione per indagare quella che viene comunemente definita “zona grigia” tra l’alta finanza e la criminalità. Attraverso la visione dei personaggi che si muovono come pedine della scacchiera della politica corrotta, viene descritto un mondo più che reale.
Il romanzo si apre con una scena alquanto agghiacciante di un’esecuzione di stampo mafioso e con un breve intervento-saggio sul divario tra prostituzione reale e prostituzione percepita nella nostra società. Dunque già dalle prime pagine il lettore si renderà conto di non trovarsi di fronte il solito romanzo, ma i dubbi si ingenerano di continuo suscitando così maggiore curiosità e interesse nel proseguire la lettura.
Struttura narrativa complessa e multi-livello: l’autore fa agire e parlare i personaggi e allo stesso tempo muove altre figure in modo da creare un discorso articolato. I dialoghi presenti sono sempre in bilico tra la “sciocchezza” recitata e il conformismo contro corrente e poiché Siti sa che i suoi personaggi in fondo sono bugiardi, omettendo spesso le loro ragioni, racchiude in note il proprio pensiero su di loro.