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Alessandro Petrelli, autore di “Oltre la finestra”

Alessandro Petrelli, 25enne di Lecce è appassionato di libri e film horror, passione che lo ha portato a scrivere un romanzo proprio di questo genere: Oltre la finestra, edito da Lettere Animate, ambientato in un paesino sulla costa Salentina e che ha come protagonista Davide, un ragazzo rimasto orfano, che comincia a ricevere delle minacce da uno sconosciuto il quale gli lascia però dei piccoli indizi. Gli scrittori preferiti da Alessandro Petrelli, che si nutre di soli horror e thriller, sono King, Dan Brown e Dorn.

 

Alessandro Petrelli-Oltre la finestra
Alessandro Petrelli è l’autore del libro Oltre la finestra

 1. Oltre la finestra è un romanzo che parla di morte e che sfiora il genere horror-thriller…sei d’accordo con questa definizione?

Per quanto sia schietta sì, sono d’accordo. Per essere più precisi, è un thriller che in alcuni tratti sfiora l’horror.

2. A un certo punto, nella storia, si instaura una scena, quella della riunione attorno al tavolo di Laura, Davide e i due amici, che più o meno fa pensare alla riunione di Jumanji (1995) in cui Robin Williams, apparso dopo 30 anni di assenza, intrappolato in un lungo futuro della giungla, torna e convince i ragazzi a proseguire il loro percorso e terminare il gioco. Il tuo libro risente di questa suggestione o presenta altre influenze cinematografiche nascoste? Cosa torna dal passato, o meglio, dalla finestra?

Non ne risente. Non ci sono collegamenti al film Jumanji. Se qualcosa torna dal passato? Certo, riemerge una storia terrificante e mai risolta. Una vicenda che implica dei tragici avvenimenti manifestatisi a distanza di anni l’un l’altro. Il vecchio irrompe dalla finestra, è esatto.

3. Le location sono ben precise: San Foca, Manfredonia, Lecce… Come è nata l’idea di un’ambientazione pugliese?

Sono nato e cresciuto nel Salento quindi non potevo che rendere omaggio con il mio libro a questa splendida terra, approfittandone per descrivere, tra un capitolo e l’altro, alcuni di questi paesaggi meravigliosi.

4. E il maresciallo distratto? Potremmo definirlo un personaggio “tipizzato”,che troviamo spesso in fiction e serie tv come il Cecchini di Don Matteo.

Il maresciallo più che distratto, è incredulo. Nessuno si aspetta che storie del genere, avvolte da mistero e antiche credenze, si manifestino. Soprattutto un maresciallo dei Carabinieri con un’esperienza degna di nota alle spalle. Tuttavia, in un secondo momento, verrà distratto ulteriormente da un avvenimento personale che lo farà allontanare del tutto dalla storia del protagonista.

5.Non riuscivo più a percepire e individuare le emozioni che mi assalivano. Per questo non sono sicuro che fosse proprio felicità”. A questo punto il protagonista è felice o no? Si tratta di una scelta mirata di depistare chi legge?

Il protagonista è un ragazzo semplice, nel quale in parte rivedo me stesso, che si trova però di fronte a un cambiamento drastico della propria vita. Immedesimandomi in alcune scene mi sono reso conto di quanto sarebbe difficile provare felicità di fronte a una bella notizia in un periodo buio caratterizzato da avvenimenti terribili. Per questo, Davide avverte un senso di “felicità” in alcune scene ma, allo stesso tempo, sa di non poterla equiparare alla felicità che provava prima di trovarsi in quella tragica storia.

6. Quali sono le letture che hanno fomentato ed alimentato (e che alimentano tuttora) la tua attività di scrittore?

Leggo solo ed esclusivamente thriller ed horror. Mi piacciono però, come si può notare, le storie misteriose che colpiscono ragazzi e che non vedono l’intervento del solito detective pronto a risolvere tutto… deve essere lo stereotipo di ragazzo che conosciamo ad affrontare e risolvere la storia. Solo così riesco ad immedesimarmi come dovere. I miei scrittori preferiti sono King, Dan Brown e Dorn.

7. Pirandello viene citato più volte nel testo. È curiosa questa presenza; a cosa è dovuta?

Si tratta di una coincidenza. Pirandello è autore della novella “Male di luna” e per questo ho deciso di citarlo nel mio romanzo.

8. Se il tuo libro fosse una frase?

<<Davide non sa che dovrà affrontare i fantasmi del passato che si infiltra nella sua vita come una linea sottile, irrompendo dalla finestra>>.

 

 

 

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