La scrittrice Sara Rattaro, autrice genovese di molte opere di successo tra le quali Un uso qualunque di te (2011) e Non volare via (2013), ha gentilmente concesso un’intervista a ‘900 letterario in occasione della sua visita a Messina per presentare il suo ultimo romanzo Splendi più che puoi (2016), pubblicato per Garzanti. Il suo stile di scrittura va dritto al cuore, affrontando tematiche vere e toccanti che trasmettono il potere dei sentimenti e il valore dell’imperfezione.
- Come è nata in lei la passione per la scrittura? E quando ha deciso di provare a pubblicare il suo primo romanzo?
La passione per la scrittura è iniziata tanto tempo fa, quando ero una ancora ragazzina ma la mia grande paura era proprio quella di farmi leggere. Per questo, mai avrei immaginato di poter fare questo mestiere. Ho deciso di scrivere il mio primo romanzo nel 2004 per pubblicarlo nel 2010. Sei anni di ricerca incessante di qualcuno che mi leggesse. Le cose si erano invertite.
- Quali sono il primo romanzo che ha letto e il suo romanzo preferito in assoluto?
Il mio primo romanzo credo risalga ai tempi della scuola e potrebbe essere Zanna Bianca o le Piccole Donne. Romanzi preferiti ne ho troppi. Ho amato molto Remarke, Marquez, Hamingway, Steinbeck.
- Nel 2011 la svolta con l’agente letterario Silvia Meucci. Quanto è importante per uno scrittore affidare il proprio talento alla persona giusta? Cosa consiglierebbe ai giovani scrittori?
È fondamentale avere un agente e che sia quello giusto. Un agente deve anche saperti guidare in un percorso di crescita dandoti i consigli più giusti e adatti alla tua scrittura. Ai giovani consiglio di affidarsi ad un agente che non chieda denaro per la lettura del testo proposto.
- Mi dica una parola per descrivere ciascuno dei suoi romanzi.
Sulla sedia sbagliata è reale
Un uso qualunque di te è sconvolgente
Non volare via è commuovente
Niente è come te è emozionante
Splendi più che puoi è vero.
- Fra tutti i personaggi dei suoi libri, in quale si rivede di più?
Li amo tutti. Non uso mai l’autobiografia per raccontare storie. Sicuramente c’è qualcosa di me in tutti ma non sono io in nessuno.
- Splendi più che puoi è un romanzo toccante che parla di un argomento molto delicato, ovvero la violenza di genere. Come mai la scelta di questo tema? E che messaggio vuole dare ai suoi lettori?
È stata la storia a scegliere me. Dopo averla ascoltata mi sono accorta che non avrei potuto sfuggirgli. L’ho raccontata perché parla di speranza e di riuscita. È una storia drammatica con un messaggio positivo. Oggi la vera protagonista è una donna splendente, padrona della sua vita.
- In primavera uscirà il suo prossimo romanzo, stavolta per Sperling&Kupfer. Può anticiparci qualcosa?
Sarà una storia di fiction e non più ispirata a qualcosa di vero. Sono più storie che si sono incrociate nella mia vita e che io ho modellato a mio piacimento. Sarà soprattutto una storia di amore, di famiglia e di tutti i non detti con i quali spesso siamo obbligati a convivere.
La ringrazio per la sua disponibilità e affabilità, in bocca al lupo per i progetti futuri.