Italo Calvino è stato un uomo che «con la sua immaginazione ha contribuito all’ autocostruzione continua del cosmo. Uno scrittore innovativo, sperimentale (Le Cosmicomiche, Il castello dei destini incrociati), un autore-chiave, necessario per poter comprendere la letteratura del ventesimo secolo. Italo Calvino è stata una delle voci, o forse sarebbe più corretto dire “penne” al contempo più lucide e disincantate della letteratura italiana contemporanea, tentando di sdrammatizzare con il suo carisma unico anchei più importanti contenuti filosofici. Impostosi nel panorama letterario italiano, come il più originale tra i giovani scrittori, in seguito alla pubblicazione della raccolta dei Racconti (1958), e del volume I nostri antenati (1960), che comprende la trilogia di romanzi fantastici-allegorici sull’uomo contemporaneo: Il visconte dimezzato (1952), Il barone rampante (1957), e Il cavaliere inesistente (1959), nel 1955 approda all’importante Il midollo del leone e traduce Le fiabe Italiane che pubblica nel 1956.
Tra il 1959 e il 1967 dirige, insieme a Vittorini, la rivista culturale letteraria «Il Menabò», in cui pubblica interventi di tipo etico quali Il mare dell’oggettività (1959) e La sfida del labirinto (1962). Nel 1963, anno della Neoavanguardia, pubblica, oltre a Marcovaldo, La giornata di uno scrutatore, con cui si chiude il ciclo apertosi all’incirca un decennio prima.
1.“L’uomo porta dentro di sé le sue paure bambine per tutta la vita. Arrivare ad non avere più paura, questa è la meta ultima dell’uomo.”
2.“Alle volte uno si crede incompleto ed è soltanto giovane.”
3.“L’eros è un programma che si svolge nei grovigli elettronici della mente.”
5 “Io penso che il divertimento sia una cosa seria.”
6 “La fantasia è un posto dove ci piove dentro.”
7 “Tutto è già cominciato prima, la prima riga della prima pagina di ogni racconto si riferisce a qualcosa che è già accaduto fuori dal libro.”
8. “La vita d’una persona consiste in un insieme d’avvenimenti di cui l’ultimo potrebbe anche cambiare il senso di tutto l’insieme.”
9. “La disobbedienza acquista un senso solo quando diventa una disciplina morale più rigorosa e ardua di quella a cui si ribella.”
10 “Le imprese che si basano su di una tenacia interiore devono essere mute e oscure; per poco uno le dichiari o se ne glori, tutto appare fatuo, senza senso o addirittura meschino.”