Paullina Simons è una scrittrice russa, classe 1963. All’età di dieci anni è emigrata in America insieme alla sua famiglia, dove si è laureata in Scienze politiche alla Kansas University. Il successo a livello internazionale come scrittrice è arrivato con la saga de Il cavaliere d’inverno, la cui trama ha inizio durante l’assedio di Leningrado del 1941 e che prende ispirazione dalla storia della sua famiglia in Russia. Lo scorso Maggio Harper Collins Italia ha pubblicato Una valigia piena di sogni, un romanzo contemporaneo struggente che parla d’amicizia e d’amore con lo stesso stile profondo e coinvolgente che ha reso Paullina Simons così amata dai lettori. Ecco riportate di seguito alcune citazioni tratte dalle opere di Paullina Simons:
1-“C’è un momento, nell’eternità, che precede la scoperta delle reciproche verità. Quel semplice momento è quello che ci spinge a vivere, quello in cui ci sentiamo sull’orlo del futuro, sull’abisso dei sentimenti proibiti, prima di sapere con certezza che abbiamo amato. Prima di sapere con certezza che abbiamo amato per sempre”.
2-“Non temerai i terrori della notte,nè la freccia che vola di giorno, la peste che vaga nelle tenebre, lo sterminio che devasta a mezzogiorno. Mille cadranno al tuo fianco, diecimila alla tua destra; ma nulla ti potrà colpire”. Si fece il segno della croce. Si mise a braccia conserte ed aspettò. Ripensò alle ultime parole di suo padre. Papà, ho visto le cose per le quali ho dato la vita distrutte, ma come farò a sapere se le ho ricostruite con i miei arnesi ormai logori?”
3-“Fai a te stessa queste tre domande, e scoprirai chi sei: in cosa credi? In cosa speri? E soprattutto… cosa ami?”
4-“Soldato, lascia che ti accarezzi il viso e baci le tue labbra, lasciami urlare attraverso i mari e sussurrare attraverso i prati ghiacciati della Russia quello che sento per te… Luga, Ladoga, Leningrado, Lazarevo… Alexander, un tempo tu mi hai portata e io ora porto te. Nella mia eternità ora io porto te.
Attraverso la Finlandia, attraverso la Svezia, fino in America con le mani tese, mi ergerò e mi farò avanti, destriero nero che galoppa senza cavaliere nella notte. Il tuo cuore, il tuo fucile mi conforteranno, saranno la mia culla, la mia tomba. Lazarevo stilla il tuo essere nel mio cuore, goccia d’alba al chiaro di luna, goccia del fiume Kama. Quando mi cerchi, cercami là, perchè là sarò tutti i giorni della mia vita”.
5-“Barrington, Leningrado, Luga, Ladoga, Lazarevo, Ellis lsland, Swietokryzst, Sachsenhausen, il deserto di Sonora, le famiglie scomparse, le madri e i padri scomparsi, sono tutti incisi nei loro animi e nei loro volti e, come la luna mercuriale, come Giove su Maui, come la galassia di Perseo con le sue stelle blu che implodono, continuano a vivere mentre i venti stellari sussurrano sugli Urali e sul Kama, sugli oceani e sulla terra, mormorando nel cielo argenteo illuminato dalla luna..
<Tatiana…>
<Alexander…>
E il Cavaliere di bronzo si è fermato”.