Anni difficili è l’ultima pubblicazione di Franco Rizzi. Nato a Torino nel 1935, Rizzi ha vissuto la maggior parte della sua vita a Milano. Dopo la maturità intende fare lo scrittore come mestiere e il giornalista come secondo lavoro. Destinato dal papà al comando dell’azienda familiare si iscrive e si laurea in ingegneria al Politecnico di Milano con l’intenzione di continuare a coltivare il sogno giovanile di scrivere.
Tuttavia gli impegnativi studi fanno maturare in lui la scelta di accantonare il suo sogno e dedicarsi completamente all’azienda. Dopo la laurea Rizzi comincia a lavorare e dopo la morte del padre prende le redini in mano della società. Il lavoro lo porta a viaggiare molto e a fare esperienza del mondo. Accanto alla passione per Storia, le armi, le navi, la vela, il pugilato e l’architettura, riaffiora la scrittura e questa volta Franzo Rizzi decide di inseguirla. Scrive molti articoli tecnici, anche in lingua inglese. Sono anni molto prolifici: pubblica ben sette libri Luca Falerno, Caccia nelle Murge, GAM Editrice; 1945 Anno Zero sul lago, La Riflessione Editrice; 1871 La Comune di Parigi, GAM Editrice;Mini Storia di un pittore, Kairòs Editrice. Viene alla luce il neo progetto di una casa editrice con pubblicazione gratuita, La Paume Editrice. Proprio con quest’ultima pubblica Scrivimi, Il Delta del Nilo e Anni difficili. “Scrivo da sempre, perché amo scrivere, ma più intensamente da quando alcune parti di me sono riemerse, come bolle d’aria dal profondo del mare dove avevo cercato di seppellirle”. Come lui stesso afferma.
Attualmente Franco Rizzi divide il suo tempo tra il lavoro in azienda, dove ha ceduto gli incarichi dirigenziali e operativi ai successori ed il mestiere di scrivere.
Il romanzo Anni difficili
Anni difficili è un romanzo di matrice storica che racconta i cosiddetti Anni di Piombo, intrecciando la Grande Storia di quegli anni con quella di tre protagonisti, emblematici per comprendere quello che è successo nella politica, nell’economia e nei rapporti tra mafia, servizi segreti, massoneria e classe dirigente. Ne risulta un romanzo molto avvincente dove la realtà per l’autore è complessa, intricata come un romanzo o film noir.
Quella notte di fine aprile era piuttosto fredda per essere ai
caraibi, ma non era buia, perché la luna rischiarava il cielo. La
terrazza era deserta, l’uomo si avvicinò alla balaustra e vi appoggiò
per un istante la mano, poi la ritrasse perché era di pietra
ruvida e sgradevole al tatto.
Sulla terrazza al piano di sotto era in corso una festa, forse per
un matrimonio. Quattro suonatori di tromba, vestiti con costumi
tradizionali messicani, con ampi sombreros sul capo, suonavano
una melodia che lo riempì improvvisamente di una grande
tristezza.
Quella musica sembrava ricordargli che il suo tempo era passato,
irrimediabilmente passato. Lui era tornato di nuovo a Caracas,
ma nulla era più come allora.
Vi era arrivato per la prima volta nel 1976, ma ormai quei
giorni gli sembravano lontani: i ricordi dei tragici avvenimenti
che, dopo di allora, si erano succeduti, gli si affacciarono tutti
insieme alla memoria e quasi lo travolsero. Tornò ad appoggiare
la mano alla balaustra, poi di nuovo si raddrizzò, ma aveva la
sensazione che le gambe non lo reggessero.
Il primo personaggio che incontriamo è Gianni Trapani, che nel 1974 si trova faccia a faccia con un’istituzione che credeva scomparsa: la Massoneria. Il paese sta attraversando uno degli anni più difficili, tra quelli che in realtà tormenteranno l’Italia per più di un decennio, lui ha l’illusione di aver trovato un aiuto. Il secondo Aldo Devita, dopo una prima giovinezza segnata dai tragici avvenimenti della guerra, incarna alcuni aspetti, un po’ misteriosi, della cosiddetta Massoneria deviata. Per un certo periodo utilizza Gianni Trapani per i suoi scopi.
Il terzo Vicente Razini è un emigrato italiano in Venezuela, che per uno di quegli strani casi della vita, dopo che il caso gli ha fatto incontrare i primi due, diventa improvvisamente un uomo molto ricco. Senza saperlo è stato proprio Gianni l’innesco della sua fortunata ascesa ad un successo che appare inarrestabile.
Ma poi per il primo, la vita prende una brutta piega, finisce per perdere il lavoro e gli aiuti che sperava di ottenere dalla Massoneria diventano prima vaghi e poi pericolosi.
Mentre nel paese si susseguono fatti sempre più tragici, lui si avvita in una spirale sempre più negativa che lo spinge sempre più in basso, fino a commettere un omicidio.
Il secondo sembra vivere senza una meta, legato fin da giovane ad una famiglia mafiosa siciliana, intesse pericolosi rapporti di intermediazione che gli procurano denaro e potere, ma poi la sua sete di potere lo porta su una strada senza ritorno.
Per il terzo invece le cose andranno apparentemente molto bene, anche se le persone che lo circondano si approfittano di lui. La vita però sarà severa anche con lui.
Dopo alcuni anni difficili, nel 1981 il paese sembra ritrovare un nuovo punto di equilibrio, ma per nessuno di loro ci sarà la redenzione. I loro destini sembrano segnati dall’inclemenza del fato.
Attraverso le vicende dei personaggi e lo snodo della trama lo scrittore porta alla luce argomenti della nostra storia realmente accaduti. Anni difficili ripercorre le vicende degli anni che vanno dal 1974 al 1981: le contestazioni giovanili, l’omicidio di Pier Paolo Paolo Pasolini, la morte di Papa Paolo Vi, il breve pontificato di Giovanni Paolo I, il compromesso storico, il Papa per trentasei giorni, il rapimento e la morte di Aldo Moro, l’attentato di Mafia a Piersanti Mattarella e la strage di Bologna. Tutti accadimenti della nostra storia contemporanea che non tutti conoscono, soprattutto le nuove generazioni, perché il passato non è mai troppo lontano e non si può dimenticare o ignorarlo.