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Eterea Edizioni a Più libri, più liberi, con tre autori fantasy

Eterea Edizioni è una casa editrice nata nel 2018 a Roma sotto l’egida dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani con l’intento di pubblicare libri (ma non solo) di alta qualità, sia a livello materiale sia a livello di contenuti, nell’ambito dell’immaginario fantasy: saggistica, narrativa, libri illustrati.

Come di consueto, Eterea sarà presente a Più Libri Più Liberi dal 6 al 10 dicembre presso lo stand B70 saranno infatti ospiti tre grandi autori: Artuan Rebis, Ivan Cavini e Roberto Fontana con i loro romanzi.

Un esempio: Helughèa. Il Racconto di una Stella Foglia è un fantasy eco-spirituale, un romanzo ricco di suggestioni che rielaborano miti e tradizioni sapienziali d’Oriente e d’Occidente, un impianto filosofico-spirituale arricchito dal lavoro musicale di Arthuan Rebis, arpista e musicista polistrumentista il quale ha anche composto 9 brani musicali che sono parte integrante della narrazione dando voce a diversi personaggi in momenti chiave della storia.

Il romanzo narra del mondo degli Heludin, le cui vicende si intrecciano a quelle della realtà di Ghèa, il luogo in cui si svolge la vita degli umani. Il racconto si snoda – nel “nostro mondo” – fra due guerre mondiali, e l’universo degli esseri fatati ha un proprio “sottomondo”, Katahelu, la cui purissima oscurità è minacciata da forze malevole, ponendo a rischio il destino dei due ecosistemi.

Un impianto filosofico-spirituale solido, corredato dal elementi di linguistica, citazioni transculturali (dalla cultura classica alle tradizioni sapienziali), arricchito per giunta dal lavoro musicale di Arthuan Rebis: un intero album, Canti di Helughèa, composto per accompagnare i lettori nei luoghi di Helu, traccia dopo traccia.

Infatti, come la musica è la chiave per entrare nel mondo di Helu, la musica pervade la lettura e permette a noi lettori di entrare nel romanzo in modo interattivo, multisensoriale e multidimensionale.

Helughèa, romanzo per lettori di tutte le età, dal tono lirico, epico e ironico ad un tempo, è un invito allo sviluppo interiore e al più ampio concetto di guarigione, trasformazione e superamento dei confini dualistici. Questo è il racconto di un ritorno a casa. In Svizzera avevo avuto l’incredibile opportunità di scolpire draghi e creature giganti, dipingere quadri, progettare arredi, scenografie ispirate alla Terra di Mezzo, e credevo fosse un’occasione unica e irripetibile per un artista, ma un pensiero che si era radicato nella mia testa stava inconsciamente rimettendo in moto il mio lato “Tuc”, quello ereditato da lontano, che mi avrebbe presto portato a iniziare una nuova avventura. Ora, al mutare della marea ritorno a voi, per mostrarvi il Tesoro che ho portato tra le colline della mia Contea, un tesoro fatto di tante monete ammassate sotto un gigantesco drago dormiente, un tesoro fatto di tante opere d’arte tangibili e intangibili, ma soprattutto, un tesoro fatto di tanti amici che mi hanno accompagnato nel viaggio.

«Alla base c’è l’invenzione delle lingue. Le storie sono state scritte per fornire un mondo alle lingue, e non il contrario.» (J.R.R. Tolkien, Lettere, lettera n. 165)

Fu l’amore per le lingue il vero motivo per cui Tolkien decise di iniziare a scrivere il suo immenso Legendarium, dal quale solo molto più tardi scaturì Il Signore degli Anelli. Il professore inventò la lingua elfica e, per renderla davvero viva, decise di creare Arda e tutte le sue storie; e ora che abbiamo la possibilità di esplorarle, senza dubbio le lingue elfiche rimangono uno degli aspetti più affascinanti. Armoniose, e misteriose da vedere, musicali e affascinanti da leggere: sono le tengwar, ovvero i segni che compongono l’alfabeto di cui si servono gli Elfi.

Ma come si usano? Come si scrivono? Come si leggono? Questo libro risponde a tutte queste domande: si tratta del primo manuale completo, che tratta anche la parte sulla calligrafia.

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