La trilogia delle Cinquanta sfumature è priva di contenuti, di passione, di coinvolgimento, di emozioni: l'autrice sembra abbia scopiazzato in malo modo Nove settimane e mezzo di Mc Neill, propinandoci una donna ridicola e imbarazzante come la protagonista di I love shopping, oltreché inetta ed irritante. Nessuna donna di buon senso e che ama se stessa si indentificherebbe o vorrebbe essere Anastasia, la protagonista di Cinquanta sfumature di grigio, ma si sa, il marketing trasforma la fuffa in casi letterari.
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