La rivista Rolling Stone ultimamente è balzata agli onori della cronaca per una campagna, con tanto di manifesto, contro l’italica cattiveria, personificatasi sotto le demoniache sembianze di Matteo Salvini. Nel documento, scritto con toni a metà tra l’apocalittico e il moraleggiante, si vaneggia un richiamo ai valori di civiltà e convivenza, infarciti di richiami all’abbandono di paure ancestrali, già sperimentate nel corso della storia. Ora, tralasciando il fatto che questi signori possano conoscere veramente o meno la storia, fa sorridere come essi si sentano inconfutabilmente dalla “parte giusta della barricata”.
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