Andare oltre l’apparenza fisica della realtà, al di là dell’esperienza dei sensi, rappresentare il mistero, evocare una potenza muta prima del Logos, che abbiamo perduto in una solitudine esistenziale, dove molto spesso sono le cose a rubare il posto alle figure umane, le quali, probabilmente mal sopportano che un oggetto possa sopravvivere alle loro vite. In questi momenti si articola il processo creativo dell’artista pavese Laura Villani; la sua carriera è nata con le incisioni; la pittura arriva nel 1993 con la partecipazione al premio San Carlo Borromeo al Museo della Permanente di Milano. Cinque anni più tardi partecipa al Tokyo International Print Triennal e al Print Internacional de Cadaqués (luogo caro a Salvador Dalì). Espone a Parigi, Roma, Firenze e Venezia e, nel frattempo, allestisce tre mostre personali.
Read More »Chun Kwang Young. Aggregazioni di Vita
Un ricordo d’infanzia può diventare una parte importante di un’opera d’arte? A quanto pare per l’artista sudcoreano classe 1944 che vive e lavora a Seul, Chun Kwang Young, tra i più interessanti e quotati del momento, la risposta è più che affermativa. Nel suo caso il ricordo d’infanzia è rappresentato da carta Mulberry che, tinta col tè o con altri pigmenti naturali, gli consente di unire pittura e scultura in superfici animate da miriadi di pacchettini di questa carta di gelso coreana. Quello che a prima vista si percepisce guardando un’opera di Kwang Chun sono grandi e complesse sculture generate dalla tessitura di migliaia di minuscoli pacchetti triangolari colorati che ricordano le immagini della superficie lunare, come se l’arte di Kwang Chun fosse un qualcosa che ancora pochissimi hanno scoperto, capito e apprezzato.
Read More »Matteo Lucca. L’opera d’arte come rivelazione
Pane, nutrimento, accoglienza, Terra, Uomo, sono queste le parole chiave della ricerca artistica di Matteo Lucca, nato a Forlì nel 1980 e laureato all’Accademia di Belle Arti di Bologna. La sua ricerca, che mira a stabilire un dialogo tra Uomo e Terra, si esprime attraverso diversi materiali, ma negli ultimi anni l’artista si è concentrato sull’uso del pane, realizzando sculture e installazioni per diversi contesti tra i quali: 2016 l’installazione “uomini di pane” nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi; 2017 presso Isorropia Home Gallery, Milano e Magazzeno Art Gallery di Ravenna; 2018 un ciclo di mostre presso i musei diocesani.
Read More »Un giorno nella vita di Frida Kahlo
L'allestimento proposto alla Fabbrica del Vapore, a Milano, è un compendio tridimensionale sulle varietà artistiche che compongono la carriera della pittrice messicana. Il titolo della mostra "Il caos dentro" dispiega la sua lungimiranza nel voler mostrare, concentrarsi a voler mostrare, la poliedricità del quotidiano d'artista che ha fatto emergere le tele che il mondo ha imparato a conoscere. Il viaggio diventa quasi da indagine, anche da indagine, analisi, psicoanalitica, dal momento che si propone di fatto al visitatore ogni tassello personale che ha contribuito a forgiare le abilità figurative di Frida Kahlo. Si sbuca, ovverosia, improvvisamente sui sentieri della semiologia dell'arte, della fenomenologia, quasi, allungandoci verso tutte le aule, o gli spazi ricavati per la mostra.
Read More »L’art star Romero Britto: la visione delle cose tra serialità e ottimismo
Romero Britto ha iniziato come autodidatta il suo percorso artistico affiancandosi agli street artist e prendendo spunto dalle loro forme e dalle loro tecniche. In questa prima fase le opere di Romero Britto sono realizzate su materiali di recupero come ritagli di giornali e pezzi di cartone. Ma solo durante un viaggio a Parigi l’incontro con le opere di maestri quali Matisse e Picasso gli permette di personalizzare la sua tecnica arrivando a precisare il suo stile inconfondibile. Le opere di Britto sono state esposte in gallerie e musei di oltre 100 paesi, tra cui la mostra in occasione del Salon de la Société Nationale des Beaux Arts al Carrousel du Louvre nel 2008 e nel 2010. Nel 2013 Romero Britto è stato il primo artista vivente a esporre al Museo Soumaya a Città del Messico. Ha realizzato numerose installazioni di arte pubblica tra le quali spicca la scultura per l’Hyde Park di Londra, la più grande nella storia del parco; è stato artista ufficiale per i Mondiali di calcio del 2010 e ambasciatore della Coppa del Mondo FIFA 2014 in Brasile.
Read More »Sergio Padovani, il senso del sacro come condizione intrinseca dell’uomo
Tommaso d’Aquino affermava che le immagini di arte sacra sono “figure di cose corporee” e che “il raggio della Divina Rivelazione non viene distrutto dalle figure sensibili con le quali viene velato”. Oggi molti artisti cercano di confrontarsi con l’arte sacra senza tenere presente gli elementi principali che le danno vita, producendo opere che non hanno l’elemento teologico spirituale, ma sono solo un’effimera se non irriverente e inconsapevole raffigurazione del sacro.
Read More »Il Moco Museum di Amsterdam: la dimensione fenomenale dell’arte contemporanea
La delicata interazione tra le coordinate del moderno all'intersezione di tutto ciò che è contemporaneo e da strada ha portato alle fondamenta del favoloso, nel 2016, con l'istituzione del MOCO museum ad Amsterdam; e c'è una precisa correlazione di forma e contenuto al suo interno per cui l'unità stilistica degli interni dell'edificio che ospita il museo diventa la collezione permanente del museo stesso e i lavori che sono di volta in volta ospitati sono i dispositivi audio in uscita di una sontuosa sinfonia estetica: la prima strofa del poema dell'incanto e dello stupore al Moco museum è il museo stesso, chiuso in un'unità di stile dall'estetica prelibata, laddove la prima vera grande esperienza è il museo, e il museo è di per sè stesso un'esperienza tematica unitaria.
Read More »Francesca Leone, l’arte del comportamento e della memoria
L’arte contemporanea è senza dubbio democratica, perché soprattutto collettiva: il pubblico diviene parte delle opere e il bello del quotidiano diventa l’abilità dell’artista di toccare gli oggetti, i materiali e di modificarne la presenza nel vissuto. Nell’arte contemporanea la possibilità di espandere la percezione della realtà viene moltiplicata dalle nuove tecnologie che modificano anche gli spazi di fruizione. Ma non tutto può essere arte solo perché riusciamo a concepire un’idea che reputiamo geniale, e lo sa bene Francesca Leone, figlia dell’indimenticabile regista Sergio Leone e della ballerina Carla Ranalli, con la sua arte meditativa, sociale, vicina al primitivo, che si ispira all’arte povera di Jannis Kounellis, a quella allegorica e crepuscolare di Anselm Kiefer e a tutte le altre espressioni artistiche cariche di tensione tra immagine e realtà.
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