Quer pasticciaccio brutto de via Merulana è il romanzo che consacra al grande pubblico Carlo Emilio Gadda. Lo scrittore milanese, all’inizio del 1946, comincia a scrivere un racconto giallo, un genere che per altro lo aveva sempre affascinato. Il caso di cronaca locale di un omicidio di due vecchie signore romane per mano di una ex domestica ispirano Gadda per la stasera della sua opera. Presto il racconto si trasforma in romanzo.
Read More »Carlo Dossi: il conte scapigliato
Alberto Carlo Pisani Dòssi, nasce nel 1849 a Zenevredo, un piccolo paese in provincia di Pavia dove i Pisani-Dossi possiedono proprietà terriere. Ben presto però lo scrittore abbandona Zenevredo per trasferirsi a Milano per iscriversi alla scuola media; a Milano, terminati gli studi, partecipa giovanissimo al movimento della Scapigliatura; scrive articoli sui periodici locali e dal 1867 pubblica in proprio la rivista “Palestra Letteraria, Artistica e Scientifica” a cui collaborano scrittori come Francesco Domenico Guerrazzi, Giuseppe Rovani e Giosuè Carducci. Gli anni tra il 1868 e il 1870 vede la sua presenza assidua tra gli scapigliati milanesi.
Read More »La neoavanguardia: sperimentalismo ad oltranza
La neoavanguardia è un movimento letterario cui hanno dato vita critici e scrittori italiani sul finire degli anni 1950, con la crisi dell'entusiamo post-resistenziale, con la presa di coscienza che la situazione politica venisse a rinchiudersi e con la messa in discussione della "teoria del rispecchiamento" (propria del neorealismo che aveva dato vita ad opere come Cristo si è fermato a Eboli, Uomini e no, Se questo è un uomo) da parte della fenomenologia e dello strutturalismo.
Read More »Alberto Arbasino, massimo interprete di Gadda
Alberto Arbasino nasce a Voghera il 24 gennaio 1930 è scrittore, saggista, giornalista italiano, critico teatrale e musicale. Tra i protagonisti del Gruppo 63 , la sua produzione letteraria ha spaziato appunto dal romanzo alla saggistica.
Read More »Carlo Emilio Gadda: l’ingegnere “aggrovigliato”
Nato a Milano in una famiglia borghese, la vita di Carlo Emilio Gadda è stravolta dalla morte del padre, nel 1909, poiché la madre costringe i propri figli a durissimi sacrifici per mantenere un regime di vita adeguato alle apparenze della borghesia lombarda.
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