Nel critico Renato Serra vi è sempre stato un bisogno di trovare nei romanzi che leggeva, nelle ragioni per cui li amava, le garanzie del verismo. Nelle Lettere, Serra affronta la arrativa precedete al 1914 e parla di prosa d'arte e diversamente da quello che si è convenuto dieci anni dopo, quando i modelli divennero i prosatori non narrativi della <
Albert Camus e l’assurdo: quando il destino ci appartiene come le tragedie della vita
Per dibattere intorno alle ragioni dell'esistenza nel Novecento, nulla era più utile del colloquio con una delle personalità più rappresentative e attuali di una stagione irripetibile delll'Europa, quella di Albert Camus, in cui il critico piemontese Giacomo Debenedetti individua l'emblema dell'interrogazione radicale dell'uomo occidentale alla ricerca di se stesso in un contesto ostile
Read More »Albert Thibaudet e gli ordinamenti della letteratura
Secondo Thibaudet le Belle Lettere, i libri che si leggono e si gustano, non bastano ancora a fare una letteratura, che è uno Stato, un ordine, una gerarchia, un susseguirsi logico che si stabilisce mediante il ripensamento, la conoscenza sistemica e organizzata di opere e di autori.
Read More »Personaggi e destino nel romanzo del ‘900
"Un divorzio si è consumato tra il protagonista e ciò che gli succede. Si è rotto il rapporto di pertinenza, di legalità tra personaggio e vicenda. Come dire: tra l'uomo e il suo destino". Queste parole del critico Giacomo Debenedetti registrano acutamente i mutamenti dell'assetto del romanzo del '900, muovendosi in quella terra di nessuno nella quale pare essersi lacerato il ruolo storico dell'"epica della realtà" senza che vi abbia trovato spazio l'"epica dell'esistenza".
Read More »Giovanni Macchia: il francesista italiano
Giovanni Macchia è stato un critico e saggista italiano che ha curato edizioni di autori italiani e francesi, e pubblicando numerosi saggi di solida impostazione storica, critica e psicologica, accompagnata da una piacevole narrazione.
Read More »Giuseppe Antonio Borgese, il critico della fortunata formula ‘tempo di edificare’
Di temperamento focoso e geniale, il critico letterario, scrittore e giornalista Giuseppe Antonio Borgese si è distinto per il suo gusto per gli scorci e per le sintesi fulminee, di sicura efficacia sul lettore, ma talvolta anche critico imprudente e disinvolto. Ha sempre trovato la frase giusta Borgese, quella definitiva che teneva a battesimo il fenomeno letterario; è stato lui infatti a coniare le fortunate formule di "poesia crepuscolare" e "tempo di edificare" in riferimento all'auspicato ritorno del romanzo.
Read More »Autobiografismo e morte ne “Il diavolo in corpo” di Radiguet
Il diavolo in corpo (1923), secondo il critico Giovanni Macchia, nonostante l'esuberanza dell'invenzione, il colorito drammatico di cui sono rivestiti i personaggi e l'autobiografismo incandescente che pare generarli, è un romanzo "falso, artificiale e costruito".
Read More »La semiotica delle passioni e delle emozioni
La semiotica delle passioni, terminologia suggestiva, nasce dalle ipotesi teoriche della semiotica generale; lo studio delle dimensione pragmatica e cognitiva dei discorsi infatti lasciava da parte l'aspetto più legato ai sentimenti, alle emozioni e alla passioni che occupano un posto molto importante nei discorsi. Tuttavia le passioni implicavano un riferimento alla soggettività ed è per questo motivo che esse sono state introdotte con molta prudenza. La ricerca semiotica quindi considera come "effetto di senso inscritto e codificato nel linguaggio.
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