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“The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars”, in ricordo di David Bowie
La morte di un grande artista è sempre un colpo difficile da digerire. A causa dell’indiscussa capacità di scatenare sensazioni uniche grazie alla facoltà di vedere il mondo con occhi diversi rispetto a chiunque altro, la loro dipartita non viene quasi mai accettata serenamente o come un fatto naturale dal momento che quando se ne vanno una piccola parte delle nostre emozioni se ne va con loro trasformandosi in ricordo. Quando poi ad andarsene è un personaggio del calibro di David Bowie le cose si complicano ulteriormente. Al dolore si aggiunge la consapevolezza di aver perduto un protagonista assoluto del panorama artistico-musicale dell’ultimo mezzo secolo capace di anticipare tendenze, aprire nuove strade e “dettare legge” in ogni ambito toccato dal suo genio. Visionario, eccessivo (ma mai pacchiano), elegante, raffinato, a tratti ambiguo e spiazzante, capace di trasformarsi, cancellarsi, reinventarsi, il Duca Bianco è stato un vero e proprio camaleonte, non solo sul palcoscenico ma nella sua stessa vita, in grado (uno dei pochi) di coniugare la sperimentazione più estrema con il successo di massa.
Read More »Electric Warrior: si scrive glam rock si legge Marc Bolan
Bello, sexy, con una voce calda e suadente, Marc Bolan, nel 1971, è l’Apollo dello star system. Milioni di fans in delirio lo seguono come fosse il pifferaio di Hamlin, affascinati dal suo modo di stare in scena, dalle sue mise sgargianti e dalla sua musica travolgente. Volutamente frivolo, dichiaratamente superficiale, intenzionalmente destabilizzante, riscuote un successo talmente grande da far rispolverare ai giornalisti di settore un termine che non si sentiva da circa un decennio: bolanmania.
Read More »“Captain Fantastic And The Brown Dirt Cowboy”: l’irripetibile epopea di Elton John
Dopo una serie di album all’insegna del più classico cantautorato di matrice pop, nel 1973, Elton John rompe ogni indugio e da alle stampe il suo lavoro più ambizioso Goodbye Yellow Brick Road, monumentale doppio album dal successo clamoroso, infarcito di rock, ballads e poesia.
Read More »Ramones: Fast, Rock & Furious
Insieme a Never Mind The Bullocks firmato Sex Pistols e The Clash, l’album omonimo degli americanissimi Ramones, rappresenta la sferzata tonante della nuova gioventù musicale nei confronti del rock classico, della stantia industria discografica e del sistema in generale devastato da crisi economica e sociale. Joey, Johnny, Dee Dee e Tommy vestono i panni di antieroi in jeans strappati e giubbotto di pelle nera, adottano un cognome comune (Ramone) preso in prestito dal Paul McCartney pre-Beatles, suonano con violenza ed alienazione brani che parlano di droghe, violenza, nazismo, problemi relazionali e gettano le basi di un nuovo movimento musicale che dominerà la seconda metà degli anni ’70 arrivando ad influenzare persino Nirvana, Pearl Jam, Sonic Youth e Red Hot Chili Peppers
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