Dal trionfo del Movimento 5 Stelle alla débâcle del Partito Democratico, dal successo della Lega al tonfo di Forza Italia: come cambia lo scenario politico italiano dopo le elezioni del 4 marzo? A guardare le mappe spennellate di colori politici, l’Italia è divisa in due: Lega Nord e Lega Sud. Il meridione e le isole sono macchiati del giallo del Movimento 5 Stelle, il settentrione è zona targata Lega. I veri vincitori sono loro, i partiti cosiddetti populisti, i partiti della realtà. I perdenti? Innanzitutto il Partito Democratico dell’ex-premier in bicicletta Matteo Renzi, che ha dimezzato i consensi, insieme alla fotogenica e onnipresente Emma Bonino e ai colonnelli fuoriusciti (dalla casa democratica e dalla storia) Bersani, D’Alema, Grasso e compagnia. Non se la passa bene nemmeno Forza Italia, che guadagna la seconda posizione all’interno della coalizione del centrodestra.
Read More »Vittoria del No, Renzi si dimette. La superbia partì a cavallo e tornò a piedi
La maggioranza dei cittadini italiani aventi diritto al voto ha detto No alla riforma costituzionale e al premier Matteo Renzi che ha personalizzato oltremodo questo referendum. L’Italia si sveglia con un governo che si prepara alle dimissioni e con il presidente del Consiglio che, in seguito ad un dignitoso discorso che ha tenuto ieri sera, subito dopo aver appreso l'esito del referendum, che si prepara a rimettere il proprio mandato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il quale ha però sottolineato, dopo un’ora di colloquio con il premier che ci sono “impegni e scadenze di cui le istituzioni dovranno assicurare in ogni caso il rispetto, garantendo risposte all’altezza dei problemi del momento”.
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