Tommaso Cerno è un giornalista diretto e appassionato, provocatorio, sano portatore del dissenso ragionato che ha fatto propria la lezione sul principio di realtà di Pier Paolo Pasolini. Friulano, nato ad Udine, Cerno ha iniziato ad avvicinarsi al giornalismo giovanissimo, è entrato nella redazione del Gazzettino diretto da Giorgio Lago per poi diventare direttore del Messaggero Veneto, de L’Espresso e vice a La Repubblica, fino a passare poi alla politica attiva prima in AN e poi come senatore nel PD di Matteo Renzi. Fortemente critico verso il DDL Zan, Cerno ha lasciato la politica per ritornare ad essere giornalista, o per meglio dire, ha deciso di farla in modo diverso, dato che come giustamente afferma lui stesso, "i giornali fanno politica, ma fanno finta di non farla".
Read More »Il bersaglio del momento: lo storico Alessandro Barbero
Alessandro Barbero è genericamente antipatico. Divulgatore, ha il tono del grillo parlante, del giullare di corte: sorride, pieno di sé, fiero del successo popolare. Incomprensibile. Affari suoi: basta cambiare canale. Nell’era dei vili, questa, invece, siamo in attesa che l’uomo di successo cada. Le mani che un attimo prima, becere, hanno applaudito, per mero riflesso, sono le stesse che inaugurano la lapidazione.
Read More »‘Giorni di guerra’, il romanzo minimalista di formazione di Giovanni Comisso
Giovanni Comisso scrisse Giorni di guerra nel 1930, rievocando a distanza di tempo la sua esperienza di guerra, alla quale aveva partecipato giovanissimo. Si tratta dunque di un libro di memorie, privo della risentita partecipazione emotiva che caratterizza tante opere scritte subito dopo il conflitto: in esso domina piuttosto il senso di nostalgia con cui Comisso ricorda la propria passata gioventù e la beata incoscienza che gli consentiva di affrontare tanto drammatici e violenti come se si trattasse di un gioco. Anche se l'autore non vuole presentare con Giorni di guerra un documento polemico sull'assurdità della guerra e sull'impreparazione degli ufficiali italiani; tuttavia questi aspetti acquistano, forse proprio per questo, un rilievo notevole e finiscono per offrire una delle testimonianze più oggettive e sincere del conflitto.
Read More »Leo Longanesi, un genio anticonformista italiano che fu tutto e il suo contrario
Giornalista, direttore, pittore, grafico, editore, scrittore, sceneggiatore, regista e talent scout. Quante cose fu Leo Longanesi. Anarchico e fascista, borghese e anti-borghese, moderno e anti-moderno. Maestro di scrittori e giornalisti come Flaiano, Buscaroli e Montanelli, fu tutto e il contrario di tutto. Un unicum nella storia del giornalismo nostrano. Un genio italiano.
Read More »Giovanni Battista Angioletti, autore neoclassico
Giovanni Battista Angioletti, nasce a Milano il 27 Novembre del 1896, da una famiglia medio-borghese. Già a diciassette anni fonda il suo primo settimanale La TerzaItalia, di stampo nazionalista ed interventista. Il romanzo che invece ha fatto sì che si diffondesse la sua fama in quanto autore è stato Il giorno del giudizio, grazie al quale si è ggiudicato anche il Premio Bagutta.
Read More »‘Sessanta’, le massime e i pensieri di Ojetti
Nel giornalismo letterario bisogna distinguere tra "articoli di giornale" e "articoli che escono sul giornale"; in Italia abbiamo avuto dei bellissimi esempi come quelli di Cecchi e Baldini: lavori di artisti che hanno trovato il loro modulo nel taglio dell'elzeviro. Gli articoli di giornale hanno l'aria di obbedire alle necessità dei lettori prima che a quelli che li ha scritti; in questo senso, quelli di Ojetti sono sia articoli sul giornale che articoli che escono sul giornale e fanno letteratura. In altri paesi tutto questo è rappresentato da diari, epistolari, libri di memorie, mentre in Italia, eccezione fatta per Ferdinando Martini, lo scrittore che è riuscito a fare letteratura francese nel più italiano dei modi, è stato proprio Ugo Ojetti, rimediando con il corpus dei suoi articoli che tiene il posto dei diari e delle memorie, in Italia mancanti.
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