L'artista Mariagrazia Toto nasce nel 1974 a Milazzo, piccola penisola protesa verso l’Arcipelago delle Isole Eolie. Si diploma presso L’Istituto statale D’Arte nella sezione di Architettura e Arredamento di Milazzo e nel 2003 consegue la laurea presso la Facoltà di Architettura di Reggio Calabria. Sin da bambina Toto frequenta la bottega d’Arte del maestro Rioma, dove acquisisce le prime competenze artistiche ed intraprende un percorso che nel 1997 le fa scoprire un originale modo di dipingere avvalendosi di uno stile surreale nel quale pare configurarsi un viaggio straordinario dentro la memoria di se stessa. L'artista siciliana propone potenti figure dell’inconscio in una dimensione senza tempo. L’uso del monocromato, solcato da fasci di luce bianca che scandisce le figure, si pone come chiaro simbolismo volto a suggerire un atteggiamento spirituale di fronte alla realtà. Mariagrazia Toto dal mese di Settembre 2015 è rappresentata da Agorà Gallery, New York.
Read More »L’amore è dialogo, preludio di una relazione stabile che cresce mentre si consuma, come ci suggerisce il dipinto di Friant ‘Les Amoureux’
Forse, da sempre, abbiamo dell’amore un’immagine incompleta e unilaterale. Confermata da secoli di letteratura e di storia dell’arte. È l’amore come passione incontenibile, come desiderio che non sa trattenersi e che si libera andando ad abbracciare e a baciare la persona amata. Tutta la storia dell’arte, in fondo, è costellata da raffigurazioni di questo tipo. E se l’amore fosse anche altro? È quanto ci suggerisce uno splendido quadro di Émile Friant (Dieuze, 16 aprile 1863 – Parigi, 9 giugno 1932), intitolato "Les Amoureux" (1888), “Coloro che si amano”. Sullo sfondo, un suggestivo paesaggio fluviale, con dolci colline verdi immortalate, verosimilmente, quando l’autunno inizia a sopraggiungere. In primo piano, i due innamorati: raffigurati – questo l’aspetto più interessante – in maniera diversa e non convenzionale rispetto a secoli di tradizione artistica. Non si baciano, né si abbracciano: non è l’elemento della passione amorosa a prevalere. Parlano tra loro, in dialogo. Che siano innamorati e non semplici interlocutori è rivelato, oltre che dal titolo, dallo sguardo con cui ciascuno contempla l’altro.
Read More »Psicoanalisi e surrealismo, il romanzo psicoanalitico: Freud, Lacan, Breton, Allan Poe e Dalì
Ma come si sono conosciuti psicoanalisi e surrealismo e com’è nata la reciproca attrazione? Attorno al 1915, Luis Aragon e André Breton, studenti in medicina, interessati alla neurologia e alla psichiatria, hanno fatto propri i lavori di Pierre Janet, professore al Collège de France e, all’epoca, figura di spicco della psicologia. Nel suo saggio “Automatisme psychologicque” del 1889, Janet sosteneva il ruolo fondamentale dei traumi psicologici sulla frammentazione dello spirito e anticipava di poco Freud nell’affermare l’importanza dei ricordi subconsci nella quotidianità.
Read More »La nostra epoca senza padri né legge: dopo il complesso di Edipo quello di Telemaco
Come ricordava Lacan e come, più recentemente, ha adombrato Massimo Recalcati, viviamo nel tempo del “padre evaporato”: il padre è stato ucciso. Senza padre, prevale il godimento senza misura e senza interdizione. Tutto è possibile, purché ve ne sia sempre di più.
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