L'assonometria del caso è un romanzo abbastanza complesso, pubblicato tramite self publishing e a tal proposito è un peccato che un romanzo come questo venga escluso dall'editoria tradizionale, sebbene presenti tutti i limiti del self-publishing: diversi refusi, poca compattezza e omogeneità nella struttura lo rendono un romanzo abbastanza ostico per la maggior parte dei lettori abituati a storie poco impegnative e lineari. Ma, nonostante alcune pecche, L'assonometria del caso è un libro che merita di essere letto. La sua inorganicità può disorientare il lettore, ma che è funzionale alla storia narrata, intrisa di psicologia, filosofia e mitologia. Tre uomini con lo stesso nome, Zarko Graus, perdono la loro identità per deficit della memoria, per fuggire alla legge, per entrare nelle file del monachesimo ortodosso. Ma il nome ha una vibrazione che è suono, e il suono è geometria, aritmetica, numero. E queste coordinate comuni, dato che tutto in natura è vibrazione, numero e parte di un unico tessuto energetico, fa sì che i tre uomini abbiano tratti destinici comuni e che le loro vite si attraggano e si intreccino. Ma c’è un quarto Zarko Graus, quello vero, quello che non sa nulla dei tre ma, come commissario, si ritrova in pensione con tre casi irrisolti a cui vuole dare soluzione a ogni costo, tre donne che scoprirà legate ai tre uomini con lo stesso nome. Ma anche qui c’è una quarta donna, il quarto caso irrisolto, quello legato a lui.
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