Il bacio di Lesbia è un romanzo del 1937 dello scrittore Alfredo Panzini che si presenta come conclusione del laborioso cursus professionale dello scrittore romagnolo. Il viaggio nel tempo sulle tracce del mito umano e letterario di Catullo si inserisce in maniera coerente nell'orbita ideologica di Panzini, ovvero un intellettuale di stampo carducciano la cui matrice umanistica soffre i cambiamenti strutturali che hanno sconvolto il microcosmo culturale e sociale nel quale lo scrittore si è formato.
Read More »Il peso della farfalla, di Erri De Luca
Il peso della farfalla è la storia di un'ascesa e di un declino, l'intrecciarsi unico e irrecuperabile di due vite opposte ma speculari e simili, la storia di due anime libere. Protagonisti un capriolo orfano e maestoso e il cacciatore che lo rese tale; filo conduttore della storia è la lotta della vita, lo scontro finale tra uomo e animale, dopo una vita di battaglie e di rincorse, colme di antico rispetto e basate sull'amore per la vita solitaria e montana.
Read More »Scritti corsari, i pensieri di Pasolini
Quando si parla di Pasolini abbiamo a che fare con un intellettuale che ha vissuto la sua giovinezza durante la seconda guerra mondiale e che ha poi seguito, ininterrottamente fino alla sua morte, l'evoluzione della società italiana. Se quindi trattiamo il complesso e controverso Pasolini, dobbiamo affrontare inevitabilmente la sua personale visione della storia italiana, dal regime fascista alla metà degli anni settanta e alla nascente società del consumismo.
Read More »Da Principio era la neve, di Fabio Mele
Da Principio era la neve (2009) segna l’esordio di Fabio Mele. Confidando su quanto riportato sulla quarta di copertina, il testo sembra promettere bene. Si palesa sin da subito nelle corde di un romanzo di formazione riportato ai giorni nostri e l’interesse anche verso la ‘buona’ narrativa emergente mi fa ben sperare nel giovane autore contemporaneo. Già dalle prime pagine è possibile individuare il genere narrativo con cui Mele ha l’ambizione di misurarsi.
Read More »La Gilda del Mac Mahon, “l’Addolorata” di Giovanni Testori
La Gilda del Mac Mahon (1959) è una raccolta di racconti successiva al Ponte della Ghisolfa, di Giovanni Testori, tra gli autori più complessi ed importanti del Novecento. In un quartiere della Milano proletaria del dopoguerra, povera ma piena di speranza per il futuro, una donna dalle fattezze sinuose e provocanti che somiglia vagamente alla famosa diva americana Rita Hayworth, detta “l'Atomica”, vive vicino al Ponte della Ghisolfa, che era all'epoca l’estrema periferia a nord della città meneghina. Gilda si innamora di un balordo, finito in carcere per ricettazione, e lo “mantiene come un signore" vendendo il proprio corpo.
Read More »Il giorno della civetta, l’inquietante attualità di Sciascia
Il giorno della civetta di Leonardo Sciascia rappresenta il primo esempio di denuncia sociale dell’esistenza della mafia in un clima politico, quello dell’inizio degli anni ’60, che preferiva glissare sulla questione piuttosto che ammetterne apertamente l’esistenza
Read More »Storia di chi fugge e di chi resta, di E. Ferrante
Elena Ferrante è una narratrice e rifugge da intenti pseudo pedagogici e si astiene dall'azzardo narcisistico di fornire una qualche spiegazione. In Storia di chi fugge e di chi resta, l'autrice ha raccontato e descritto una vita, un’amicizia, un’epoca storica, una generazione e la sua catastrofe. Andare oltre e trovare una spiegazione di senso sta a chi legge, perché questo è quello che si fa con i grandi libri.
Read More »“Todo modo”: il potere secondo Leonardo Sciascia
In Todo modo, romanzo pubblicato nel 1974, le indagini sulle oscure trame del potere che sembrano trovare chiara connivenze nel governo di quegli anni, si rivolge più direttamente e più chiaramente al sistema di potere democristiano; il nesso con la tradizione cattolica e gesuitica del partito deriva già dal titolo del romanzo ricavato da una frase degli Esercizi spirituali di Ignazio di Loyola.
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