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Tag Archives: letteratura italiana

‘Gente nel tempo’, lo stile coraggioso di Bontempelli

Massimo Bontempelli è senza dubbio uno scrittore tutto stile come dimostra, probabilmente più di ogni suo altro romanzo, Gente nel tempo (1937), sua ultima fatica. Perchè Bontempelli può essere definito uno scrittore di tutto stile? Per il suo modo semplice di raccontare cose complicate. In Gente nel tempo, lo scrittore lombardo stabilisce rispettivamente la natura del complicato e del semplice e i loro mutui rapporti, inventando, come dice il critico Debenedetti, dei casi complicati per forza di immaginazione e li rende semplici per forza di fantasia.

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Vasco Pratolini e il realismo della parola

La parola, per Pratolini, è alla base di ogni forma d'arte, dalla letteratura al racconto cinematografico. Tra la fine degli anni '40 e gli inizi degli anni '50, fu sceneggiatore e soggettista cinematografico, collaborando a fianco di registi come Visconti e Rossellini, proprio quando il suo linguaggio smetteva di essere puramente letterario. Linguaggio letterario che, per giunta, subisce diversi mutamenti, a predominare è, infatti, l'imperfetto, l'incertezza, in una sintassi in cui le azioni seguono un ordine stabilito; tant'è vero che in "Cronache di poveri amanti" utilizza addirittura il presente storico. I dialoghi sono diretti ed il ritmo fluido, solo le frasi presentano toni non perfettamente decifrabili e su cui lavorare, come se la penna, a volte, perdesse in verità. Nonostante questo, eredita dall'arte classica, quello stile che traduce un preciso modo di sentire e di pensare. Con Le ragazze di San Frediano, scritto nel 1948, ad esempio, si ha un richiamo della tradizione novellistica del trecento, è infatti palese l'ispirazione a Boccaccio.

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Domenico Rea, il narratore di “Nofi”

Domenico Rea

A vent’anni dalla scomparsa di Domenico Rea, scrittore e giornalista italiano, la figlia Lucia sceglie di dedicare al padre un sito internet; non un convegno, non un tout court, ma un archivio online per mantenere vivo il suo ricordo. Non possiamo di certo parlare di un’operazione esaustiva data la mole della sua produzione e forse sarebbe anche riduttivo limitarsi solo ad essa per ricordare il noto scrittore. Per tale motivo e soprattutto grazie alla facile consultazione, il sito vuole offrire al lettore un’idea generale del pensiero di Rea, descrivendo non solo la sua vita e le origini, ma i motivi che hanno spinto l’autore a cimentarsi in questo campo; una sorta di esempio dunque reso più interessante anche per l’inserimento di una sezione in cui si dà voce all’autore stesso. Il tutto ovviamente è facilitato da alcune foto personali e, come è ben noto, un racconto attraverso le immagini in Internet seduce e attira l’attenzione.

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Dieci giorni, di Maura Chiulli

Maura Chiulli

Dieci giorni di Maura Chiulli ha la forza di un pugno nello stomaco. I tre episodi che compongono il romanzo sono storie estreme che coinvolgono protagonisti altrettanto al limite. Tuttavia il sapore acre delle pagine, a tratti, lascia fuggire uno spiraglio di dolcezza e speranza che però fa subito i conti con il cinismo della vita, sempre pronta a chiedere lo scotto.

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Carlo Cassola, antieroe della Resistenza

Carlo Cassola

Semplice, spontaneo, dall’animo pacificista e solidale, un intreccio tra psicologia e politica, tra individuo e società, Carlo Cassola si è descritto così. Amante della letteratura italiana e in particolare di Dante e di Leopardi, di Tozzi e di Montale, Cassola è oggi un autore quasi dimenticato dall'establishment letterario e culturale italiano novecentesco e attuale.

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‘Un viaggio con Francis Bacon’, di Franz Krauspenhaar

krauspenhaar

Franz Krauspenhaar è uno scrittore milanese dal talento eclettico, e la sua biografia ne è la prova. Ha lavorato in ambito commerciale in vari settori merceologici, anche se la sua carriera in qualità di scrittore ha inizio solo alla fine degli anni '90, pubblicando il suo primo libro a 39 anni. Ad oggi il suo estro creativo ha all'attivo: otto romanzi, un saggio narrativo, quattro libri di poesie e una serie di collaborazioni per la stesura di raccolte poetiche e narrative. I romanzi di Franz Krauspenhaar sono spesso delle autofiction ed egli è solito raccontare le sue storie attraverso la voce in prima persona. Il maestro indiscusso al quale Krauspenhaar sembra riferirsi per quanto riguarda lo stile, la discorsività libera e priva di tabù e colore della pagina è lo statunitense Henry Miller, scrittore altrettanto poliedrico. Tuttavia tra gli autori di riferimento primeggiano altri 'grandi maestri' che non possono non essere menzionati, ovvero: Thomas Bernhard, Heinrich Böll, Samuel Beckett, Dürrenmatt e Celine. Dalle premesse sin qui enunciate è possibile dedurre la densità della scrittura dell'autore milanese e apprezzarne al tempo stesso la capacità narrativa fuori dal comune.

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Giani Stuparich, scrittore mitteleuropeo che rifiutò la realtà mutevole

Giani Stuparich

Scrittore dall'aria "mitteleuropea" e, per tanti, "triestino", Giani Stuparich, nasce da padre istriano e madre triestina, il 4 Aprile del 1891. Dopo aver intrapreso gli studi classici, frequenta l'Università di Praga e si laurea in Lettere a Firenze con una tesi su Machiavelli e la Germania. Durante lo scoppio della guerra, nel 1915, si arruola come volontario nell'esercito italiano prendendo parte alle operazioni sul Carso e sul Monte Cengio, ottenendo la medaglia d'oro al valor militare. Insegna nel liceo triestino "Dante Alighieri" fino al 1942 , anni in cui comincia anche la sua attività letteraria. Arrestato dai nazisti nel 1944, viene liberato grazie alle autorità cittadine. Collabora, come giornalista, con riviste come "Solaria" e "Pan", "La Stampa" e "Il tempo". Muore a Roma il 7 Aprile del 1961, per cause naturali.

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