Alla seconda prova dietro la macchina da presa (cinque anni dopo “Miele”), Valeria Golino si conferma dotata di una mano ferma e intensa nonché, com’è in fondo logico, assai sensibile e inclusiva nel rapporto con gli interpreti. “Euforia”, in effetti, è un film fragile e sommesso e limitandosi a soppesarne la trama anche un po’ scontato, ma il limite complessivo può tramutarsi in pregio qualora serva a fare convergere tutta la luce emotiva sull’ammirevole duetto dei protagonisti.
Read More »‘The Place’ di Paolo Genovese: l’etica individuale e i limiti degli impulsi umani
Un punto di vantaggio, quindi, per il cinquantunenne regista romano che non ha paura di proporre un’esperienza di non scontato gradimento, considerato che il film procede in bilico su una suspense irrazionale, ipnotica, scabrosa e in ogni caso disturbante: “The Place” è, infatti, il nome di un bar all’americana (a proposito del quale citare i quadri di Hopper diventa quasi un test d’accesso) dove siede tutto il giorno a un tavolino l’uomo enigmatico interpretato da Mastandrea che riceve uomini e donne di varie età e diversi ceti speranzosi d’ottenere la possibilità di soddisfare i propri impellenti e spesso indecenti desideri.
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