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‘Se questo è amore’ di Eddy Lovaglio: una storia d’amore dagli anni ’80 fino ai tempi del Coronavirus

Se questo è amore, edito da Mondatori, è l'ultimo romanzo di Eddy Lovaglio. Eddy Lovaglio è una giornalista e scrittrice. Al 2002 risale la sua prima biografia italiana sul tenore italo-americano Mario Lanza, Mario Lanza, una voce un artista (edito da Azzali Editori), per la quale è stata ospite in diversi programmi Rai, oltre a Sky canale 906, BBC e Cultural Channel della TV Nazionale Russa. Il 28 ottobre 2006, a Roma, riceve il Premio Athanòr per la Saggistica. Nel 2007 esce la biografia sul tenore Rinaldo Pelizzoni (edito da Azzali editori) e nel febbraio 2008 il libro su Renata Tebaldi (edito da Azzali Editori). Nel 2009 pubblica per il Comune di Parma il libro Valerio Zurlini, protagonista discreto, dedicato al noto regista scomparso.

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I migliori editori della storia dell’editoria italiana e il grande agente letterario Linder

editori italiani

Editori protagonisti. Così li definisce Gian Carlo Ferretti che al mondo dell'editoria ha dedicato tanti libri: editori protagonisti. Sono di cultura ed estrazione diversissima, ma tutti capaci «di imprimere un'identità editorial-letteraria alla propria impresa al fine di costruire un proprio pubblico. Si tratta degli editori che hanno fondato le loro grandi imprese proprio a cavallo della seconda guerra mondiale. Ad ogni casa editrice, Ferretti affianca una etichetta caratterizzante: la Mondadori è un'istituzione, la Rizzoli un impero, Bompiani un club, l' Einaudi un laboratorio. La loro presenza nel panorama culturale italiano nasce dal «rapporto consapevole tra l'editore, il suo progetto, i suoi funzionari e consulenti, i suoi redattori, la sua macchina, e si realizza nella politica d'autore, di collana e di prodotto». Gli editori protagonisti erano titani dalla forte personalità (e dalle grandi contraddizioni), caratterizzati spesso da gusto per il libro ben fatto, senso pratico e grande fiuto; i quali costruivano veri e propri rapporti continuativi, tra armonie e conflitti reciproci fecondi, con gli scrittori. Ne abbiamo individuati cinque, che vediamo qui negli anni fondativi, seguiti da una figura eccentrica, il "padre" degli agenti letterari italiani.

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Emilio Radius, Piero Nardi, Corrado Alvaro, Filippo Sacchi: maestri di scrittura spesso dimenticati, ma che invece faremmo bene a riscoprire e rileggere

Alvaro

Vi sono almeno quattro nomi che in questo periodo ci preme preservare alla memoria: Emilio Radius, Piero Nardi, Corrado Alvaro, Filippo Sacchi. Sono stati uomini di scrittura capaci di segnare con opere proprie e un infaticabile esempio di disponibilità personale il loro Novecento che è diventato anche il nostro nella modesta azione di seguirne la eminente produttività leggendone solo in parte pagine comunque destinate a restare. L’approccio con Radius è avvenuto fortuitamente attraverso Guido Piovene in un volumetto di ritratti indimenticabili nel quale spiccava un vibratile tratto dedicato a Maria Callas che aveva conosciuto come pochi partendo dalla sua voce, dal suo corpo ardente come una torcia da palcoscenico tutto proteso verso la libertà totale – come scriveva Radius – in direzione di una progressiva agilità che la scaldava lentamente. Timido e riservato quanto alacre, Radius ha diretto La lettura già condotta da Giacosa e Simoni in uno dei momenti alti della cultura borghese italiana. Era uomo di lettere ma anche di macchina, di giornali, di titoli, di lettori di qualsiasi età, come ricorderanno gli ormai antichi lettori del Corriere dei piccoli. Sodale di Buzzati con il quale era capace di rendere commestibili e digeribili le veline del regime, Radius ha lavorato tra gli altri con Filippo Sacchi, uno dei critici cinematografici più intelligenti della stampa italiana (basterebbe rileggere Al cinema con il lapis, un’agile ma pregnante raccolta di un biennio di recensioni dei primi cinquanta del novecento per rimanere stupiti del livello di scavo psicologico di un cronista che fu pure romanziere, poco ricordato peraltro). La squadra dell’Europeo salpato nel novembre 1945 deve molto a Radius, alle sue intuizioni, come del resto in seguito Oggi, Il Mondo, ma la casa sua fu il Corriere già negli anni venti in una scuola di giornalismo dove si fece ossa ancor più robuste dopo il fugace esordio alla Tribuna-Idea Nazionale. Nelle pagine provinciali in coppia con Buzzati cresceva una professionalità che diventava amicizia (il ricordo di Radius sopra Buzzati è magistrale quanto affettuosamente discreto, una discrezione calorosa e competente appare la cifra dell’autore che brilla per misura, chiarezza, energia contagiosa).

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Al via Milano Bookcity 2016

Anche quest'anno a Milano torna Bookcity: la quinta edizione si terrà dal 17 al 20 novembre. La manifestazione è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e dall’Associazione BookCity Milano di cui fanno parte la Fondazione Corriere della Sera, la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori e la Fondazione Umberto e Elisabetta Mauri. Un contributo particolare è dato anche dal Centro per il Libro e la Lettura, dall’ Associazione Italiana Editori, dall’ Associazione Italiana Biblioteche, dalla Associazione Librai Italiani e Librerie Indipendenti di Milano.

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