Anche quest'anno si è tenuto il rito della consegna degli Oscars, evento sottotono per ovvi motivi, ma, come da qualche anno a questa parte quello che realmente comincia a scricchiolare è il coraggio con cui l’Academy e il mondo del cinema portano avanti le loro battaglie ideologiche, finendo per incepparsi in decisioni e produzioni cinematografiche animate dai più alti propositi e null'altro. Ciò è accaduto l'anno scorso con la pellicola manierista Green Book: ciò si è verificato anche quest'anno, secondo i pronostici, con un film dalla commozione facile, indotta, quasi ricattatoria: Nomadland di Chloe Zhao, regista cinese che ha studiato a New York. Film indipendente, che batte bandiera americana, con la bravissima Frances McDormand.
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