Probabilmente Il nero e l'argento non è un romanzo che lascia il segno, anzi a tratti risulta piatto, ma è un libro che consigliamo di leggere in quanto segna un ulteriore miglioramento sul piano dello stile di Giordano. Viene a galla che l'umore "nero" del protagonista (nero come la malattia), così carico di malinconia e "l'argento di lei", pieno di vitalità, luce, riflessi, non riescano più ad amalgamarsi, si ritrovano al limite del baratro senza rendersi conto che la forza, il coraggio e la tenacia della loro balia adesso è anche parte di loro stessi. E' dentro le stanze che le famiglie crescono: strepitanti, incerte, allegre, spaventate. Giovani coppie alle prime armi, pronte ad abbracciarsi o a perdersi. Come Nora e suo marito. Ma di quelle stanze bisogna prima o poi spalancare porte e finestre, aprirsi al tempo che passa, all'aria di fuori. Ed è così che la signora A., nell'attimo stesso in cui entra in casa per occuparsi delle faccende domestiche, diventa la custode di una relazione, la bussola per orientarsi nella bonaccia e nella burrasca. Con le pantofole allineate accanto alla porta e gli scontrini esatti al centesimo, l'appropriazione indebita della cucina e i pochi tesori di una sua vita segreta, appare fin da subito solida, testarda, magica, incrollabile
Read More »Premio Strega 2014: la rosa dei candidati
Si sono chiuse a Roma le candidature per la sessantottesima edizione del Premio Strega 2014; le prime ventisette opere sono presentate dagli Amici della domenica, la storica giuria composta da giornalisti, scrittoti, artisti, letterati che dal 1944 attribuiscono il riconoscimento a un libro di narrativa italiana pubblicato tra il 1° aprile dell’anno precedente e il 31 marzo dell’anno in corso. Nella prima riunione degli Amici della domenica hanno partecipato personalità del calibro di Maria Cristina Donnarumma, Carlo Bernari, Paola Masino, Palma Bucarelli e Alberto Savinio.
Read More »Premio Strega: una storia lunga quasi 70 anni
Probabilmente, accanto alla bandiera Italiana, non sarebbe un errore affiancare il logo del liquore Strega, come simbolo della liberazione dalla dittatura fascista. Per comprendere il senso di quest'affermazione, dobbiamo soffermarci sull'uscio del Salone letterario di casa Bellonci nel 1944, dove troviamo anche Alberti Guido, proprietario della casa produttrice del citato liquore e contribuente portante all'idea della madre del premio, Maria Bellonci.
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