La raccolta di Maria Allo dal titolo Radure ricorda Heidegger, la radura del filosofo. Leggendola, si ha l'impressione che ciò fosse un richiamo evidente. Si intende il titolo col significato heideggeriano di apertura, disvelamento, irradiazione dell'essere. Ma la radura è anche semplicemente un tratto disboscato. È anche ordine, chiarezza, pulizia e forse sintesi. Forse si può intendere anche in questo modo. Maria Allo si dimostra maestra nella costruzione del verso e della prosodia. Si sente l'influsso di Dante, anche se la poetessa non ha l'ossessione di ingabbiare metricamente i suoi pensieri.
Read More »Elegia e ironia nella poetica di Montale. “Ho sceso dandoti il braccio….”
Ho sceso, dandoti il braccio… è una delle più note dell’ultima stagione montaliana, in cui il poeta ligure ricorda la sua vita coniugale, allegoricamente simbolizzata dalla discesa delle scale e dal viaggio dell'esistenza, che, sebbene sia stato lungo, al poeta appare breve. La poesia è in versi liberi.
Read More »Ungaretti: “per essere poeti bisogna anche saper fare i conti con il mistero che alberga in ogni animo’
Ungaretti dovrebbe essere un modello per i poeti contemporanei spesso illeggibili perché incomprensibili. Ognuno, dopo aver finito di scrivere una raccolta poetica, dovrebbe rileggere "Allegria", che si caratterizza per i versicoli immediati. Dovrebbe essere la prova del nove per tutti i poeti. Allo stesso modo ogni romanziere dovrebbe, dopo ogni sua fatica letteraria, rileggere "Se questo è un uomo" e "Una giornata di Ivan Denisovič" perché questi due capolavori riescono a coniugare anche essi sostanzialità e testimonianza.
Read More »Quasimodo: tradizione, impegno civile e società di massa desacralizzata
Quasimodo, nonostante le sue sperimentazioni e le sue revisioni stilistiche, fu sempre legato alla tradizione, grazie alla musicalità dei suoi versi e al suo classicismo (non a caso tradusse i lirici greci). Inizialmente il poeta cantò il mito della Sicilia, la nostalgia e lo sradicamento dalla sua terra; nelle sue prime raccolte rievocò l'infanzia e i paesaggi che lo avevano visto nascere e crescere.
Read More »‘Nell’Inferno’: tre racconti di Arturo Onofri che esaltano la creatività poetica
I tre racconti che costituiscono l'opera Nell'Inferno, editi in un volume dalla casa editrice Pan di lettere, di Arturo Onofri, poeta metafisico e scrittore (1885-1928) rappresentano delle autentiche rivelazioni. Non perché Onofri è un letterato memorabile, che ha in modo inequivocabile segnato il '900 per l'originalità e la qualità della sua scrittura.
Read More »Montale: agnizioni, ricerca metafisica, Monterosso
Montale nacque nel 1896 a Genova e morì a Milano nel 1981. Nell'adolescenza e nella giovinezza trascorse le estati a Monterosso, dove faceva bagni e gite con Anna degli Uberti, che forse si può identificare con Annetta, la prima presenza femminile della sua poesia. È proprio a Monterosso (alle Cinque Terre) che si formò come poeta autodidatta e fu proprio questo paese ad essere fondamentale nel suo immaginario. La critica ormai ha sistemato Montale assieme a Ungaretti (la poesia pura) e Saba (la poesia onesta). Oppure talvolta ha proposto una nuova triade: Montale, Ungaretti, Quasimodo (caposcuola dell'ermetismo).
Read More »La casa editrice Pan di Lettere annuncia l’uscita di ‘Nell’Inferno’ di Arturo Onofri
Per la prima volta, grazie all’accurato lavoro della studiosa Magda Vigilante, sono stati editi i racconti raccolti nell’Archivio Arturo Onofri della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, i quali testimoniano una diversa attività di Arturo Onofri conosciuto come poeta la cui produzione risente, all'inizio, oltre che dei poeti francesi, di Pascoli e soprattutto di D'Annunzio, adottando modi d'un titanismo estetizzante, sfiorando anche il crepuscolarismo e le esperienze dei primi vociani.
Read More »‘Gli occhi di Nausicaa’, la silloge junghiana di Marina Cherubini
Marina Cheubini è nata a Brescia il 6 agosto 1988. Dopo la maturità scientifica si è laureata in “scienze filosofiche”. Nel 2013 ha scritto la prima raccolta di poesie: “Componiti, Mistero”, vincitrice della XXXIV edizione del Premio “Letteratura”, attribuitole dall’Istituto Italiano di Cultura di Napoli. Ecco ora questa sua seconda silloge, “Gli occhi di Nausicaa”, edita da QuiEdit. In questa sua ultima raccolta si possono trovare molti componimenti pregnanti e di ottima fattura. Estetica e mitologia vanno a braccetto con sobrietà e senso della misura. Una ricerca poetica di questo tipo sottende una lettura ben digerita ed assimilata di Jung: significa far parlare gli archetipi e l'inconscio collettivo, ricercare il proprio Sé, cercare di compiere il proprio percorso di individuazione.
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