“Quarantine Prophets - Futuro fragile” di Luca Speranzoni è un affascinante romanzo fantascientifico dalle sfumature intimistiche, che racconta una lenta e inesorabile apocalisse in cui la mente umana acquisisce misteriosi poteri a causa di un virus di natura metafisica, chiamato “il morbo dei profeti”, che colpisce su scala globale. Ci troviamo negli Stati Uniti, in New Mexico: Samuel Burrow fa la guardia carceraria nella prigione di massima sicurezza di Santa Fe; vive giornate tutte uguali, con una vena violenta che cerca di tenere sotto controllo e una depressione non diagnosticata. Un’occasione inaspettata lo porta a lavorare a Clearwell, anche chiamata “il Pozzo”, una struttura di quarantena nel nord degli Stati Uniti, ai confini con il Canada. È stata costruita di recente, per ospitare gli individui di cui tutti parlano di continuo alla radio, in tv e sui social: i cosiddetti profeti, persone che improvvisamente manifestano capacità di chiaroveggenza, alterazione della percezione e manipolazione delle memorie altrui. Samuel ha finalmente l’opportunità di iniziare una nuova vita e di avere uno scopo, così da non sentirsi più un fallito; un giorno, però, viene colpito da una visione: vede il futuro, e il suo presente cambia per sempre, perché ora è uno di loro. Da secondino passa a prigioniero, rinchiuso nella struttura insieme agli altri profeti. Disprezzato dai suoi ex-colleghi e odiato dagli altri detenuti, per poter sopravvivere dovrà esplorare la natura di un potere che considera solo un fardello.
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